TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 10 giugno 2009

Prato al ballottaggio. E l'Unione Industriali?

Sarà anche che l'Unione non si sbilancia, ma come "analisi" sembra un po' troppo soddisfatta dell'esito del voto... E questo dovrebbe fare ulteriormente riflettere...
Perché se la politica ha le sue belle responsabilità, sulla situazione pratese, non ne hanno meno tanti industriali, e la stessa Unione, attori altrettanto potenti nella "classe dirigente" cittadina.
MV

da la Nazione del 10/06/09
Il voto? Non è più una cambiale in bianco

Marini, presidente Uip: «Elettorato maturo. E c’è voglia di cambiamento»
SE LA QUESTIONE credito lo fa arrabbiare e molto, l’andamento del voto pratese gli fa tornare il sorriso. Ufficialmente «per la maturità dimostrata dall’elettorato», per lo scatto in avanti del dibattito «basato sui programmi e non sulle ’ideologie’»: Riccardo Marini, presidente dell’Unione industriale pratese, è stato il primo rappresentante istituzionale a prendere carta e penna e a dire cosa pensa di questo ballottaggio storico che mette a confronto per la prima volta i due poli.
Prima di tutto un applauso ai pratesi, dunque.
«I risultati elettorali dimostrano che i pratesi sono giustamente esigenti nei confronti dei loro amministratori e che sanno giudicare in maniera ponderata».
Il risultato è storico vista la tradizione pratese di un certo monolitismo a sinistra.
«Emerge con chiarezza voglia di cambiamento e, nello stesso tempo, la volontà di non concedere cambiali in bianco a nessuno. Mi pare un atteggiamento di pregevole maturità».
Un approccio alle urne cambiato quindi.
«Sì, il voto non è più ideologico, ma ora si guarda ai programmi e ai bisogni della gente. Non ti firmo una cambiale a te candidato perché ho la tua stessa appartenenza, ma da te candidato attendo delle risposte in base al programma che offri».
Il risultato per Comune e provincia ha segnato una svolta.
«Non entro in questioni di parte e l’Uip non sceglie l’uno o l’altro.
Dico solo che il messaggio uscito dalle urne è chiaro: ottiene consensi chi sta vicino ai bisogni della popolazione. Non è più tempo della politica autorefenziale. Questo mi fa dire che la gente ha votato con la testa guardando al suo futuro, a quello della città, a quello del distretto».
Il 21 giugno quindi tutti a rivotare?
«Certo, anche se è bel tempo prima bisognerà pensare al nostro territorio e a chi lo vogliamo mettere in mano. Sono convinto che anche al ballottaggio ci sarà una partecipazione significativa».
Un augurio per queste due settimane che dividono dal voto bis?
« La polarizzazione del voto, che ha lasciato poco spazio a candidati diversi da quelli principali, non deve tradursi in spaccatura: mi auguro che sia l’ulteriore tranche di campagna elettorale che abbiamo davanti sia gli assetti finali si caratterizzino per ricchezza di contenuti e proposte e non per contrapposizioni sterili».
C’è poi anche un’affermazione di uomini di industria.
«I risultati riportati da rappresentanti del mondo industriale costituiscono, indipendentemente da valutazioni politiche cui l’Unione è e rimane estranea, un segnale del forte legame dell’imprenditoria pratese con il territorio. Quindi siamo soddisfatti di ciò».
E la Lega potrebbe dare una mano a Prato a livello europeo se Morganti passerà.
«Un aspetto da rimarcare: è significativo, anche in questo caso a prescindere da considerazioni di parte, che Prato possa trovarsi ad esprimere un Parlamentare europeo».
Prato in queste settimane ha visto arrivare ministri, viceministri, leader di partito oltre al premier Berlusconi. Il centrosinistra ha detto che però non hanno aperto il portafoglio....
«Fino a un po’ di tempo fa ci si lamentava del fatto che Prato non aveva visibilità. Ora non credo proprio.... bene che ci si interessi alla nostra realtà. Dalla grande manifestazione del 28 febbraio in poi si parla di noi. E ben vengano leader e rappresentati di governo. Certo è che il territorio si aspetta ancora interventi».
Qualcosa si è mosso o come dice qualche piccolo imprenditore siamo spettatori di tante promesse e chiacchiere?
«Per gli ammortizzatori sociali i risultati si vedono; per il problema del credito, anche in base alle novità degli ultimi giorni, si è fatto ancora poco».
Carlesi e Cenni. Hanno un’idea del futuro del tessile per il distretto un po’ diversa. Non le sembra?
«L’idea del rigenerato in versione ’eco’ che ha portato avanti Cenni è molto interessante, ma anche Carlesi ha focalizzato l’attenzione sul manifatturiero».
L.C.

1 commento:

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie