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La mer, la fin...

mercoledì 10 giugno 2009

Prato dopo il voto. Un po' di gossip...

... sui nuovi eletti...
MV

da il Tirreno del 10/06/09
Nuove leve ad alto gradimento

Principianti del Comune ma con la politica nel sangue

Hanno sbaragliato i colleghi con i capelli grigi grazie al web e a genitori famosi
MARIA LARDARA

PRATO. Per la prima volta giocavano la carta del consiglio comunale e hanno fatto subito breccia nel cuore degli elettori. Giovani, alcuni di loro giovanissimi, sono cresciuti a pane e politica ereditando la passione da babbi “illustri”. Leve promettenti del Pd, Pdl e Udc a livello locale, hanno portato a casa un pacchetto sostanzioso di preferenze con diverse centinaia di voti.
C’è chi ha più esperienza, avendola maturata nelle realtà di quartiere come rappresentante di circoscrizione. C’è chi magari non ha idea di com’è fatta una delibera ma ce la metterà tutta per imparare a fare politica. Perché, al di là di quale sarà l’esito del ballottaggio del 21 giugno, il loro posto in consiglio comunale sarà comunque assicurato.
Dalla periferia con furore. Impossibile non sapere chi arriva in consiglio da Tobbiana. Sono stati molti, in quella frazione, che hanno messo la crocetta sul suo nome. Maurizio Calussi, consigliere uscente alla Sud, ha avuto un eccellente piazzamento in consiglio comunale con ben 478 preferenze nel Pd, subito alle spalle di Enrico Giardi (539 voti).
Carlesiano doc, Calussi ha 33 anni e in tasca una laurea in ingegneria. Non credeva ai suoi occhi quando ha visto quelle 478 crocette tutte per lui. «Mi sono sorpreso di fronte a questo risultato. Credo che il sostegno della mia circoscrizione sia stato determinante per lanciarmi in Comune». Sarà forse per questo che Calussi ha a cuore la valorizzazione delle frazioni. «Il mio impegno da consigliere comunale sarà quello di riqualificare le periferie», fa sapere il giovane ingegnere eletto.
Il potere della tecnologia. Le ha provate di tutte Nicola Oliva, anche lui 33 anni nell’area centrista del Pd, per convincere gli elettori a votarlo: facebook, blog e newsletter quotidiane. Dietro quelle 460 preferenze c’è sicuramente lo zampino della tecnologia. Ma non solo. «Ho improntato la mia campagna elettorale al dialogo con le persone, cercando di ricucire il rapporto con i cittadini soprattutto sulle tematiche del lavoro. Figlio di Biagio Oliva, volto noto negli ambienti dell’ex Democrazia Cristiana, Nicola è un vero e proprio cervellone con tanto di master alla Bocconi di Milano. Il suo modello polico? «Senz’altro la figura di Giorgio La Pira», sottolinea Nicola. Che ha già in mente i progetti da portare avanti in sede di consiglio comunale. «Deve diventare un megafono per trovare collegamenti con altre città italiane accomunate dagli stessi problemi di Prato».
Ventenni in gamba. Avverte già tutto il peso delle responsabilità Antonio Longo, essendo l’unico rappresentante dell’Udc eletto in consiglio comunale. Gli hanno dato 331 preferenze, ma lui non si lascia certo scoraggiare dai 25 anni non ancora compiuti. «Essere giovani non significa inesperti», fa notare Antonio, anche lui figlio “illustre” grazie a babbo Nicola che era nell’ex Dc. «Ho fatto la scelta di correre con Cenni perchè nel suo programma ha lanciato i giovani come motore di rinnovamento».
La carica dei quarantenni. Dietro la cattedra è abituata ad alzare la voce. Adesso Ilaria Santi, prima donna del Pd a entrare in consiglio comunale con il numero più alto di preferenze (510), si misurerà con una nuova esperienza. Insegnante di 42 anni, Ilaria porta nel cuore tutti quelli che l’hanno votata. «Vorrei che chi mi ha dato fiducia torni a votare il 21 giugno per Carlesi».
Ha superato la quarantina anche Francesco Innaco, eletto in consiglio comunale con 345 preferenze in quota Pdl. Il commercialista di Montemurlo spicca tra gli altri candidati in lista, insieme ad Alessandro Giugni (390) ed Emanuele Berselli (349). Non ha avuto l’exploit di Gianni Cenni e Giorgio Silli, ma Innaco è comunque soddisfatto del suo risultato. «Mi occuperò soprattutto d’immigrazione: il fenomeno è da regolarizzare. Questa città ha perso fin troppo tempo».

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