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La mer, la fin...

giovedì 11 giugno 2009

Prato verso il ballottaggio. I giudizi degli artigiani e dei sindacati

Ci sarebbe da dire che anche sindacati e associazioni artigiane dovrebbero riflettere sul risultato. In tanti tavoli, su tanti accordi, per tante scelte, così come gli industriali, spesso hanno condiviso le responsabilità con la classe politica...
MV

da la Nazione del 11/06/09
RISPOSTE «Chi ha governato deve interrogarsi e riflettere sul risultato»

TUTTO sommato prudenti sull’esito complessivo del primo turno delle amministrative a Prato (c’è ancora il ballottaggio, sbilanciarsi troppo non conviene) ma anche severi nell’esaminare il risultato negativo del centrosinistra. Organizzazioni sindacali e associazioni artigiane non muoiono proprio dalla voglia di commentare l’esito del voto, ma alla fine si fanno convincere. In casa Cgil il commento tocca a uno dei membri della segretaria, Alessandro Fabbrizzi (in assenza del segretario generale, Manuele Marigolli) che da domenica sera è in missione in Svezia. «È evidente — dice Fabbrizzi — che i partiti che hanno amministrato Prato nell’ultima legislatura debbano riflettere. Mi pare che ci sia la richiesta di una politica diversa, ma anche un certo disorientamento tra la gente, perché non mi pare che le misure prese dal centrodestra per affrontare i problemi del distretto siano state adeguate, tutt’altro». Un «disorientamento» che per Fabbrizzi è stato dovuto anche a «messaggi di estrema semplificazione su un tema come quello dell’immigrazione, anche perché al momento la legge in vigore porta la firma di Bossi e di Fini, non di pericolosi estremisti di sinistra...».

ANCHE per Stefano Bellandi, segretario generale della Cisl, il tema dell’immigrazione ha pesato non poco sul voto. «Si è creato un malcontento generale, legato alla crisi, contro gli immigrati senza contare che molti sono perfettamente inseriti e fanno lavori che gli italiani non vogliono fare. Poi, certo, c’è il tema del distretto parallelo, dei cinesi, Ma qui il discorso è molto semplice: far rispettare a tutti regole e legalità, fare controlli per cinesi e italiani». Anche Bellandi, comunque, vede nel risultato negativo del Pd un sintomo di malessere rispetto al governo di centrosinistra: «Sicuramente è stato un voto di protesta. La precedente amministrazione è stata vissuta da tanti come poco vicina alla gente». Non è stupita, Annalisa Nocentini, leader pratese della Uil. «Bastava camminare un po’ per Prato, parlare con la gente, per capire il malcontento diffuso — dice Nocentini — e che ci fossero la crisi e problemi di convivenza pronti a esplodere si sapeva». Secondo Nocentini «si tratta di un malcontento che è figlio di 63 anni di governi di centrosinistra e anche del fatto che non sono stati ascoltati i comitati». Resta particolarmente prudente il presidente della Cna, Anselmo Potenza. «Per tradizione e scelta politica — dice Potenza — la nostra associazione guarda ai contenuti dei programmi, senza pregiudizi di alcun tipo sugli schieramenti a cui appartengono. In questo caso entrambe i programmi dei candidati in ballottaggio contengono elementi interessanti, valuteremo successivamente se chi verrà eletto sarà in grado di concretizzarli». Potenza ribadisce l’apertura a chiunque prevarrà: «Quello che è certo è che dialogheremo con qualunque schieramento vincerà le elezioni, con la stessa laicità e capacità di giudizio nel dire ciò che può e non può andar bene. Ci sentiamo però di invitare la cittadinanza ad esprimere il proprio voto, perché l’esercizio della democrazia è un patrimonio a cui non si può rinunciare».

SI SBILANCIA un po’ di più, soprattutto nell’analisi del voto, il presidente di Confartigianato, Luca Giusti, «chi pensa che abbia prevalso la protesta o che sia semplicemente frutto dei disagi provocati dalla crisi, non ha capito la situazione reale. Quello che è emerso chiaramente non è tanto la voglia di cambiamento, quanto l’assoluta necessità di avere risposte sulle situazioni reali e concrete». Secondo Giusti, «in questi giorni che ci separano dal ballottaggio la partita si giocherà sulle questioni reali. Le parti in gioco devono indicare cosa pensano di fare concretamente, non in modo generalizzato e vago, chiarire quali sono gli interventi che intendono realizzare sul territorio. E su questo confronto, non fatto di motti e slogan ma di impegni precisi e definiti, si giocheranno i destini non solo della futura amministrazione, ma anche del distretto. Noi garantiamo una cosa: chiunque vinca saremo lì per verificare, fin dalle prime settimane, che si tenga fede agli impegni assunti in campagna elettorale».

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