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La mer, la fin...

mercoledì 10 giugno 2009

Prato dopo il voto. Le analisi nelle circoscrizioni... per non tacer dei polli

Lo scenario è di quelli complessi, ma che in generale ricalca molto le tendenze che già si potevano verificare l'anno scorso dopo le politiche. E la geografia del voto dovrebbe far seriamente pensare il PD ai propri tanti errori di amministrazione.
Anche sui polli...
MV

da il Tirreno del 10/06/09
Il Pd non è riuscito a frenare l’emorragia

Nelle circoscrizioni avanza il Pdl, popolo di sinistra disaffezionato
Il centrodestra avanza di pochi punti solo grazie alla Lega (5%) Centrosinistra meno 5%
PRATO. Immigrazione non governata, un po’ di colpa attribuita anche alla legge regionale voluta pochi giorni prima del voto dal presidente Martini; astensione aumentata dell’1,70 - nemmeno troppo - rispetto alle amministrative 2004 che ha penalizzato il centrosinistra; lo scollamento che tutt’ora permane tra il gruppo dirigente del Pd e la città: il centrosinistra non parla più alla pancia di Prato. E poi la crisi e poi le fratture interne al partito, che però ognuno nega.
Sono queste le cause del terremoto elettorale che ha portato al ballottaggio il Comune, la Provincia e anche Montemurlo, secondo il centrosinistra che in attesa delle analisi sui flussi e in attesa, soprattutto, del grande scontro per la vittoria il 21 giugno, ha iniziato la riflessione. Dai numeri.
CENTRODESTRA. Primo dato: il Pdl nelle comunali (il raffronto è sul Comune di Prato) ha raggiunto quota 32,48, perdendo, rispetto alle politiche dell’aprile 2008, circa mezzo punto ma guadagnando, rispetto alle comunali 2004, 2 punti e mezzo. Anche la coalizione di centrodestra si muove in avanti ma di poco: il centrodestra ha raggiunto in Comune il 44,39, nel 2004 si era attestata al 32,55 ma senza le Lega e senza La Destra, nelle politiche invece sommando i voti di Pdl, Lega (2,53), Udc (4,08) e La Destra (che correva assieme alla Fiamma Tricolore, 3,35) si raggiunge quota 43%. Il centrodestra dunque in un anno ha guadagnato circa un punto e mezzo grazie al raddoppio leghista che è passato da un 2 e mezzo al 5,07 di quest’anno. Il valore aggiunto del candidato sindaco Roberto Cenni è pari allo 0,68%.
CENTROSINISTRA. Altri numeri quelli della coalizione di centrosinistra. Numeri in negativo. Pesantemente. Il “come erano” è del 2004: il Pd (somma di Margherita e Ds) al Comune conquistò il 44,79%, nel 2008, alle politiche - il dato è sempre sul Comune di Prato - andò al 46.56, nelle amministrative appena passate è sceso sotto il 40%: 39,89. Un tonfo di 6,68% rispetto a un anno fa e di 4,9% rispetto a cinque anni fa. Passiamo alla coalizione. Nel 2004 il cartello raggiunse quota 53%, nelle politiche sommando eclusivamente Pd e Italia dei Valori (3,82), si superò il 50 (50,38), oggi la coalizione è al 48,08. Tre punti in meno rispetto a cinque anni fa, due rispetto a un anno fa. E’ mancata anche la quota personale del candidato sindaco Massimo Carlesi. Il disvalore è pari allo 0,57% (47,51% la percentuale del sindaco). Dove sono andati finire i voti patrimonio, fino a oggi del centrosinistra?
LE CIRCOSCRIZIONI. Un aiuto a interpretare lo può dare l’analisi dei voti sul territorio, quello per i consigli circoscrizionali, terminato - altro fatto storico - con due quartieri passati al centrodestra: l’Est da sempre in bilico, e il Centro. Ma il Pd - partito forte della coalizione - perde anche nelle roccaforti: nella Ovest, nella Sud e nella Nord. Quattro dati, di sintesi (che nascono dal raffronto del risultato del partito nel voto 2009 e in quello per le circoscrizioni 2004, Ds più Margherita): nella Nord il Pd perde il 7,18%, nella Ovest il 10,97, nella Sud l’8,99 e il 10,08 nella Centro. Stupefacente la Est, che è passata al centrodestra, ma dove il calo del partito forte è molto minore: il 5,42. La Est - dove il candidato presidente Simone Tripodi ha fatto il pieno di preferenze - è stata l’unica Circoscrizione a proporre un nome nuovo, di un giovane, alla presidenza. Può aver contato? Da numeri e percentuali ben si capisce che qualcosa, in voti, è pur passato dalla destra alla sinistra ma che non ha provocato alcun tracollo. I numeri indicano una disaffezione interna al polo della sinistra.
LA NORD. Quartiere residenziale, senza grande quota d’immigrazione. Tutto sommato tra i più tranquilli. Il Pd perde, il Pdl cresce, di 2,38 punti rispetto alle circoscrizionali del 2004. Exploit della Lega al 6,29. In numeri assoluti: il centrosinistra alla Nord ha conquistato 11.110 voti (nel 2004 erano 13.362) perdendone 2252. Il centrodestra ha raggiunto quota 9564 mentre nel 2004 erano 7525 voti. Con un aumento di 2252 voti Ma c’è un però: quest’anno il centrodestra correva con La Destra e la Lega che assieme hanno portato 1711 voti. Questo significa che Pdl e Udc assieme hanno guadagnato comunque oltre 500 voti. Nel raffronto tra il voto nella circoscrizio per il Comune e quello per il rinnovo del consiglio circoscrizionale, le cifre cambiano di poco: nel primo, il centrosinistra è arivato al 49,22, nel secondo ha superato il 50 con un più 1,60%.
LA EST. Si diceva quella nella quale, in percentuale, il Pd ha perso meno, pur essendo passata al centrodestra. Nel 2009 i democratici sono arrivati al 36,76%, nel 2004 erano al 42,19: meno 5,42%. Exploit del Pdl:: nel 2009 è arrivato al 41,10 mentre nel 2004 An e Forza Italia si sono attestate al 38,25 ottenendo un più 2,85. Buon risultato di Idv: 5,89, Lega al 4,46, La Destra all’1,59 e l’Udc al 4,15. E’ il quartiere dei “ricchi”, senza immigrati, qualche zingaro a Mezzana e i disagi dell’Interporto. Tutto qui. Tendezialmente a destra da sempre. E si è visto. In numeri assoluti il centrosinistra - rispetto al 2004 - perde 800 voti. Il centrodestra ne guadagna 1453 con il supporto - sempre - di Lega e La Destra. Anche in questo caso il voto nelle circoscrizioni per le comunali penalizza il centrosinistra che va al 43,53 mentre nelle circoscrizionali per il rinnovo del consiglio è al 44,92.
LA OVEST. E’ la circoscrizione nella quale il calo del Pd è più evidente: 10,97 (44,37% nel 2009 contro il 55,34 del 2004). Parallelamente cresce il Pdl di un più 5,06% (29,66% nel 2009 e 24,60% nel 2004). Quartire pieno di problemi, popolare, da sempre roccaforte della sinistra: ha i Macrolotti vicini, tanta immigrazione cinese, i problemi derivanti dalla vicinanza della Declassata e della tangenziale. Evidente, infatti il voto di protesta: Lega al 5,78, Milone al 2,93, Udv al 6%. Anche in questo caso i numeri sono chiarificatori: il centrosinistra perde 1814 voti e il centrodestra ne guadagna, al netto di Lega e La Destra, 1105.
LA SUD. Il Pd perde l’8.99 (40,46% nel 2009, 49,45% nel 2004) mentre il Pdl rosica un più 1,29% (31,52 nel 2009, 29,23 nel 224). E’ forse il quartiere con più problemi. Ha in carico buona parte delle frazioni, tutti i problemi della zona a nord della Declassata: traffico alle Badie, deposito Cap, Macrolotto 1, cinesi. Altrettanto evidente il voto di protesta: la lista Badie all’1,95, i grillini al 2,77, Rifondazione al 3,44 (il voto sul Comune per la circoscrizione era 1,97), la Lega al 5.70. In numeri assoluti il centrosinistra cala di 1936 voti mentre il centrodestra aumenta di 2362. Come sopra: al netto di Lega e La Destra, il centrodestra guadagna 663 voti. Ma questo signfica anche che il voto di protesta ha penalizzato il centrosinistra. Nel voto alla circoscrizione Sud, in controtendenza con le altre, si è sentito l’effetto candidato: il voto circoscrizionale per il Comune ha infatti percentuali più alte: 50,41 contro il 47,53 per la coalizione e 42,35 contro il 40,46 per il Pd.
LA CENTRO. Altro quartiere passato al centrosinistra e dove il pd perde il 10,08% mentre il Pdl guadagna un 1,86%. E’ la “patria” della chinatow e si vede: Lega al 5,62, Idv al 4,45, qui anche la lista Milone strappa qualcosa: 3,34% e Rifondazione è al 3,24 (nel voto per il Comune 1,80). Numeri assoluti: il centrosinistra perde 2087 voti e il centrodestra ne guadagna 1354 ai quali vanno sottratti i 1240 voti di Lega e la Destra. In totale il segno più è per 116 voti. Una manciata.
Cristina Orsini


da il Tirreno del 10/06/09
Polli al veleno, traffico e cinesi

Come i problemi hanno influenzato la geografia del voto
La lista Milone “schizza” nel Macrolotto zero, 11,72 nel seggio di via Marini
PRATO. Quando i nodi vengono al pettine, è proprio il caso di dirlo. Dentro quelle urne del 6-7 giugno, non ci sono finiti solo i voti dei pratesi. Sulle dinamiche elettorali della città, probabilmente hanno pesato anche i problemi che affliggono i singoli quartieri. Strascichi di polemiche neanche troppo lontane e mal digerite, come la multisala e l’inceneritore, che magari hanno avuto l’effetto di far slittare un voto da una parte piuttosto che da un’altra. Basta dare un’occhiata alla geografia del voto nelle singole sezioni, circoscrizione per circoscrizione, per capire per esempio quanto la “patata bollente” dei polli alla diossina, portati alla ribalta di recente con un vero e proprio polverone sollevato da comitati e grillini, abbia premiato proprio questi ultimi alle urne.
Le performance migliori della lista civica “Prato cinque stelle”, con il suo candidato sindaco Fausto Barosco (1,80% il punteggio totale al Comune), si sono registrate nelle periferie meridionali di Prato. La conferma arriva dallo stesso Barosco: «Nelle zone in cui è più forte l’attività dei comitati abbiamo messo a segno un risultato elettorale migliore. Non è un fenomeno casuale: nei territori più problematici siamo sempre stati presenti lavorando a fianco dei comitati».
Numeri alla mano, è proprio nel seggio 24 (Grignano-Le Badie) che i grillini hanno dato la loro miglior prova: nella sezione 17 si sono affermati con un buon 5,34% a fronte di una media territoriale che li vede oscillare su una forchetta tra l’1,5 e il 2%.
Ma Beppe Grillo ha spopolato anche in altre zone del quartiere sud, memore del caso recente sui “polli alla diossina”, rinvenuti nell’allevamento di un agricoltore delle Fontanelle. Eppure sul secondo tratto di via Roma sono in pochi ad averli votati: nelle sezioni 38, 47, 146 e 147 non raggiungono neanche la soglia del 2%. «Siamo però soddisfatti del risultato raggiunto a Casale: con il comitato contro l’inceneritore abbiamo sempre avuto un felice rapporto di collaborazione». E in una sezione di San Giorgio a Colonica, per l’esattezza la 151, il punteggio sfiorato è quasi del 4%.
Un’altra sorpresa, anche questa forse legata alle questioni strettamente locali, è quella del seggio di Tobbiana, storicamente considerato tra i più “rossi”. Alla sezione 116, il centrosinistra di Carlesi (47,39%) ha ceduto il passo al centrodestra di Cenni (45,42%). Cosa è successo? Ma soprattutto, cosa è stato a far cambiare idea alla gente? Difficile stabilirlo. Possiamo però provare a tastare il polso di chi a Tobbiana ci vive da una vita. Come Alessandro Bonacchi, consigliere circoscrizionale uscente in quota Rifondazione, che ha una sua teoria presunta sul comportamento elettorale della gente che è andata a votare al quartiere. «I residenti sono stanchi di un sistema di viabilità che li penalizza e li isola dal resto della città. Si aspettavano un intervento prima che scadesse il mandato di questa giunta». Quasi naturale insomma identificare i responsabili di questa situazione con gli attuali amministratori di centrosinistra. Quindi meno voti alla coalizione di Carlesi. Il riferimento è ai lavori di adeguamendo stradale intorno all’area della multisala ancora da fare. In particolare, manca all’appello il collegamento tra via Tobbianese e via Traversa Pistoiese, nonchè quello di quest’ultima con la tangenziale. L’effetto Cina ha visto la lista milone “schizzare” ovviamente nella Chinatow: seggio 177 - area via Marini - 8,85, seggio 108, Milone all’11,72, al 106 10,7.
Maria Lardara

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