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La mer, la fin...

giovedì 11 giugno 2009

Prato. Immigrazioe: senza parole!

Evitiamo qualsiasi commento all'intervista dell'assessore alla multietnicità Frattani...
MV

da la Nazione del 11/06/09
‘Caro Pd sugli immigrati abbiamo sbagliato tattica’

L’ex assessore Frattani critica la strategia
«CARO PD hai sbagliato tattica e strategia: non è nascondendo i temi scottanti come l’immigrazioine a Prato che si affrontano i problemi e si crea un vero dialogo con la nostra gente».
L’ex assessore Andrea Frattani («ora semplice iscritto al Partito democratico che si interessa ancora di problemi di immigrazione» come tiene a sottolineare) si sfoga all’indomani del voto che ha dato vita allo storico ballottaggio.
E rilancia le sue parole pubblicate ieri dalla Stampa nel viaggio nella Chinatown «passata da rossa ad azzurra».
Insomma il Pd ha nascosto la polvere sotto il tappeto come si suol dire invece che affrontare di petto il problema cinesi e immigrati in genere?
«E’ giusto dire le cose come stanno: in campagna elettorale in centrosinistra ha parlato poco dei cinesi».
Perché?
«Per pudore».
Cioè?
«Sul tema immigrazione visto il clima che si è creato in questi ultimi tempi si giocava tutta o quasi la partita delle elezioni: il Pd ha scelto, sbagliando, un profilo basso perché negli ultimi tre anni ha accusato il dibattito massmediologico e non lo ha saputo gestire facendo sì che emergesse esclusivamente l’aspetto sicurezza legato all’immigrazione. Invece doveva fare ben altro».
In cosa ha errato?
«Doveva giocare in attacco su questo tema e invece si è messo sulla difensiva finendo per essere colpito a ripetizione».
E come faceva a giocare in attacco su un tema sul quale le critiche si moltiplicano, basta andare a parlare con i pratesi in ostaggio della Chinatown?
«Ci possono essere critiche, ma il Pd doveva essere orgoglioso di quanto è stato fatto finora a Prato dall’amministrazione. C’è stata la guerra civile a Prato per gli immigrati? No. Vuol dire che a fronte di un’invasione vera e prorpia abbiamo saputo gestire un fenomeno sproporzionato per cui mai, nè il governo di centrosinistra nè quello di centrodestra, ci hanno dato una mano. Anche e soprattutto in termini di risorse economiche».
Proprio di quell’invasione si continua a parlare perché le conseguenze si sentono tutt’ora sul territorio e condizionano il futuro.
«Dopo la maxi sanatoria della Bossi Fini Prato ha moltiplicato gli arrivi passando da 13mila a 33mila stranieri. In questi anni, senza un soldo in più, l’amministrazione comunale ha erogato servizi per 20mila nuovi cittadini, certo con affanno, ma chi avrebbe fatto meglio?».
Lei ha detto che gli operai hanno votato centrodestra.
«E’ un voto di protesta. Si parte da questa situazione che pensano i nostri operai che prima votavano a sinistra: gli imprenditori fanno affari (più immobiliari che investire nelle fabbriche) con gli stranieri quindi sono gli stranieri che mi licenziano. Ora il centrodestra me li deve mandare via o bloccare gli arrivi ha pensato l’operaio pratese quando è andato a votare. Però l’operaio non ha ancora capito che il problema non sono gli immigrati, ma gli imprenditori che investono nel mattone. Non siamo stati in grado di fargli capire la situazione vera, le prospettive, il modo di affrontare il problema e quanto abbiamo fatto».
Vuol dare qualche consiglio sul tema immigrati a Carlesi e anche a Cenni?
«Mi rivolgo a tutti e due e gli dico: caro Massimo e caro Roberto vogliamo buttar via quanto fatto di buono in questi anni? Vogliamo solo dar ascolto ai mal di pancia che analizzano superficialmente il problema?».
Luigi Caroppo

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