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La mer, la fin...

venerdì 12 giugno 2009

Prato al ballottaggio. Si surriscalda lo scontro

Fossimo stati in Carlesi e Gestri, avremmo accettato senza grossi problemi l'invito/ordine al confronto in piazza lanciato dagli avversari. In questo modo, espongono evidentemente il fianco all'accusa di aver "paura"... E forse, in questo momento, può anche essere vero... Così, Cennincina stasera si farà un bel comizio accanto ad una sedia vuota (teatrale, ma funzionale)...
MV


da la Nazione del 12/06/09
Cenni-Carlesi, salta il confronto: è guerra

L’imprenditore invita il rivale che declina e accusa: ‘Metodi da dittatura’. La replica: ‘Ha paura, lo ammetta’
IN TELEVISIONE ieri si sono affrontati, in piazza oggi invece no. E ora è guerra aperta. E’ cominciata con un duro scontro la lunga volata verso il ballottaggio di domenica e lunedì. Roberto Cenni aveva invitato il candidato del centrosinistra Massimo Carlesi ad un confronto pubblico in piazza del Comune in programma per stasera. L’ex assessore non soltanto ha detto no, considerando inopportuni modalità e tempi, ma tramite una nota del comitato elettorale ha risposto in maniera velenosa: «Non basta un invito né, peggio che mai, un ordine. I modi e i momenti dei confronti si preparano a dovere e si condividono. Solo in dittatura si procede per “inviti” forzati e solo chi è abituato a dare e a ricevere ordini ritiene che questo sia normale. Poiché siamo in democrazia, così non è. E così non sarà mai finché avremo, come abbiamo, più voti della destra».

PER CENNI il confronto doveva essere «solo un’opportunità concessa ai cittadini per capire quale può essere la strada giusta per Prato», ma lo staff dell’ex assessore si è lamentato di aver ricevuto l’invito appena 36 ore prima dell’appuntamento pubblico: «Non basta un invito — si legge ancora nella nota del comitato elettorale — Un confronto serio si prepara insieme e può avvenire a patto che si trovi un accordo tra le parti».
Immediata, e stupita, la replica di Cenni: «Sono molto sorpreso per le dichiarazioni del comitato elettorale di Carlesi e Gestri — ha detto — Abbiamo contattato lo staff dei nostri avversari con la massima disponibilità sulle modalità del confronto pubblico, non abbiamo ordinato niente a nessuno. Un faccia a faccia fra i candidati è uno strumento di democrazia: avrebbe offerto ai cittadini elementi in più per decidere chi votare. Penso che la verità sia un’altra: Carlesi non vuole confrontarsi con me. Allora lo dica apertamente e non cerchi scuse, ad esempio accusandomi di essere un dittatore. In piazza del Comune ci andrò da solo a spiegare ai pratesi il mio progetto per la città. Carlesi ha perso un’occasione e dimostra di non essere abituato a confrontarsi con gli altri». Il ‘dibattito’ quindi ci sarà lo stesso: Cenni stasera alle 21 sarà in piazza del Comune insieme ad una sedia vuota. Il bis è previsto, senza Carlesi, martedì prossimo a Maliseti nei giardini di via del Guado.

INTANTO IERI anche la candidata del centrodestra alla Provincia, Cristina Attucci, ha inviato un messaggio di fuoco al rivale Lamberto Gestri chiedendogli di nuovo un confronto: «Anche per scritto l’ho invitato ad organizzarne uno fin dall’inizio. Con i più vari pretesti questo invito non è mai stato raccolto, in compenso Gestri ha continuato ad accusarmi di non avere proposte. Si toglie ai cittadini la possibilità di conoscere davvero i candidati e la situazione sta diventando penosa e ridicola per la ricerca di scuse che non stanno in piedi e che mascherano il timore del mio avversario di misurarsi in piazza di fronte agli elettori. Lo aspetterò comunque mercoledì prossimo in piazza del Comune, oppure in qualunque altra data vorrà fissare, secondo le modalità che i nostri collaboratori potranno concordare».
Forse però Carlesi e Cenni ieri si sono almeno telefonati prima di andare in televisione a Rete 37. Entrambi infatti si sono presentati con un abito grigio: chiaro per il candidato del centrosinistra, scuro per quello del centrodestra, stile più informale per il primo, più elegante per il secondo. Seduti al centro dello studio sono stati protagonisti, insieme ai candidati per la Provincia Gestri e Attucci, del programma Telekomando condotto da Vittorio Betti. La discussione fra Cenni e Carlesi è stata piuttosto pacata nei toni ma molto diversa nei contenuti, a partire dalla legge Martini (pessima per Cenni, buona per l’ex assessore) e dall’apertura ai candidati minori. Cenni è sembrato più disponibile ad ascoltare proposte e idee in vista di possibili alleanze, Carlesi invece è stato più freddo. Non ha escluso a priori degli accordi, come Renzi a Firenze, ma ha fatto capire che li ritiene inutili se servono solo a scopi elettorali, perché poi le differenze tornerebbero a galla. Più accesa invece la sfida fra Gestri e Attucci, che anche in tv hanno continuato a punzecchiarsi a vicenda («Non sai di cosa parli») come stanno facendo dall’inizio della campagna elettorale.

CON LE DOMANDE di Luigi Caroppo, capo servizio de La Nazione di Prato, e Marzio Fatucchi, giornalista del Corriere Fiorentino, la trasmissione è partita dai numeri che hanno determinato il ballottaggio: «Credo che al primo turno ci sia stato una sorta di voto di avvertimento — è stata l’analisi di Gestri — Tanta gente mi ha detto: ‘Hai visto? Abbiamo dato un segnale. Adesso però andremo a votare per voi’. Per questo resto fiducioso». Chi ha telefonato ha contestato spesso l’operato della giunta Romagnoli e così Cenni si è ritrovato al centro di un simpatico siparietto: «Ma lei abita a Prato? — gli hanno chiesto — Perché Romagnoli, per come ha abbandonato il centro, sembra proprio che stia da un’altra parte». Risposta: «La mia famiglia vive in città da anni». Poi ancora il tema dei cinesi («Dobbiamo riconvertire il Macrolotto zeroi», ha detto Gestri) e quello degli asili. Attucci si è lamentata perché troppe famiglie restano fuori dalle graduatorie («Ci sono sempre i soliti noti», le ha fatto eco una signora al telefono), Carlesi ha precisato che in tutto i nuclei esclusi sono 98 e che comunque «è lo Stato, soprattutto, a dover garantire le risorse per il tempo pieno». Infine le ordinanze del sindaco. Per Carlesi «i poteri sono limitati e soggetti ad accordi col prefetto», per Cenni invece sono «ampi». Due mondi e due visioni opposte che, stasera, non si ritroveranno in piazza. Ci sarà Cenni. Con una sedia vuota.
L.B.

da il Tirreno del 12/06/09
Cenni fissa il faccia a faccia Carlesi risponde “no, grazie”


PRATO. C’è il confronto vero, quello del ballottaggio del 21 e 22 giugno, e quello fatto di continue schermaglie, fra i candidati Massimo Carlesi (centrosinistra) e Roberto Cenni (centrodestra), sui dibattiti pubblici, davanti alla gente. Perché a quelli televisivi nessuno dei due si nega. Ed è proprio Cenni ad incalzare su questo tema il suo rivale: «Credo che i cittadini abbiano dimostrato di credere in un vero cambiamento - afferma Cenni - per questo, ora più che mai, è importante stare tra la gente, parlare e confrontarsi perché le persone possano realmente capire quale sia la strada giusta per Prato». «Avrei piacere di incontrare il mio avversario Carlesi (che comunque abbiamo già contattato con il debito preavviso) - prosegue Cenni - per avviare un confronto vero. Per questo lo vorrei invitare pubblicamente ad alcuni dibattiti, in piazza, insieme ai cittadini comuni». Ognuno potrà essere affiancato da un moderatore di fiducia: le date messe in programma da Cenni sono due, stasera alle 21 in piazza del Comune, dove Cenni sarà assistito dalla giornalista della Nazione Anna Beltrame, e martedì 16 giugno a Maliseti nei giardini di via del Guado.
La replica del comitato elettorale di Massimo Carlesi e di Lamberto Gestri è arrivata nel giro di poco tempo stretto giro di posta elettronica. «Nessuno ci ha chiamati per preparare insieme un confronto in piazza. Ci è soltanto pervenuto, per altro con meno di 36 ore d’anticipo, un invito per un faccia a faccia pubblico, che abbiamo declinato. Preparare un confronto e invitare l’avversario a parteciparvi non sta, infatti, in cielo né in terra. Non basta un invito - puntualizza il comitato elettorale di Carlesi-Gestri -. Un confronto serio si prepara insieme e può avvenire a patto che si trovi un accordo preventivo e meditato tra le parti. Solo in dittatura si procede per”inviti” forzati e solo chi è abituato a dare e a ricevere ordini ritiene che ciò sia normale. Poiché, per fortuna, siamo in democrazia, così non è. E così non sarà sarà mai finché avremo, come abbiamo, più voti della destra».
Il no di Carlesi ha messo di malumore Cenni. «Non abbiamo dato ordini a nesusno. Penso che la verità sia un’altra: Carlesi non vuole confrontarsi con me. E’ incredibile che il centrosinistra fugga la piazza che ha sempre blandito - commenta Cenni - perché Carlesi teme così tanto il confronto con la gente quando i cittadini chiedono proprio di giudicare i candidati guardandoli in faccia di persona, e non soltanto osservandoli in televisione o leggendo le loro dichiarazioni sui giornali? In piazza del Comune ci andrò da solo a spiegare ai pratesi il mio progetto per la città».
Dello stesso tenore le rimostranze di Cristina Attucci che vorrebbe confrontarsi con Lamberti Gestri. Anche lei sarà in piazza del Comune ma senza il suo avversario.

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