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La mer, la fin...

mercoledì 10 giugno 2009

Mare. Viva la foca!

Isola del Giglio - 9 Giugno 2009

AVVISTATO ESEMPLARE DI FOCA MONACA A GIGLIO CAMPESE
Articolo della Redazione GiglioNews, foto Marco Prete

Straordinario avvistamento Domenica mattina nelle acque antistanti la Torre di Giglio Campese. Uno splendido esemplare di Foca Monaca si è mostrato agli occhi meravigliati di numerosi turisti. Ad inviarci questi bellissimi scatti che vi proponiamo è Marco Prete, un nostro lettore.
"Domenica mattina - scrive Marco - mi sono quasi addormentato al sole di Giglio Campese, gli scogli a destra della Torre non sono il massimo della comodità, ma il tepore fa la sua. Mi sembra di sognare quando sento "...una foca..."; si sto sognando, figurati se al Giglio ci sono le foche ... vabbè, diamo uno sguardo a questo splendido mare... ma che cos'è quella roba là ???? UNA FOCA !!! Meno male che ho la macchina a portata di mano... due ore circa a fare bella mostra di sè, riemerge, si rituffa, va e viene, per fortuna la vediamo in pochi e a nessuno vien voglia di buttarsi in acqua, così può continuare indisturbata a divertirsi a pochi metri dalla scogliera: uno spettacolo!"
La Foca monaca, un raro pinnipede che viveva fino agli anni '60 in alcune isole dell'Arcipelago (sono molte le cale che si chiamano del Bue o Bove o Vacca marini, come veniva chiamata la Foca) e ne frequentava i mari, quasi certamente non si riproduce più nelle isole toscane. Però, vengono sporadicamente avvistati alcuni esemplari, probabilmente giovani erratici.
Corpo brunastro, ventre più chiaro. Testa ed orecchi piccoli. Le narici si chiudono ermeticamente durante le immersione, è dotata di baffi pronunciati e sensibili. Gli arti si sono tramutati in pinne, quelli posteriori sono all'estremità del corpo e ravvicinatissimi.
Il genere Monachus comprende 3 specie di foche: la Foca monaca del Mediterraneo (monachus monachus), la Foca monaca delle Hawaii (Monachus schauinslandi), la Foca monaca dei Caraibi (Monachus topicalis) che si pensa sia estinta; vivono tutte nei mari temperati e subtropicali. Solo la Foca monaca vive nel Mediterraneo.




Foca monaca al Giglio (nuova ecologia)
La Foca Monaca avvistata al Giglio - foto Marco Prete - Giglio News















Avvistato e fotografato un esemplare al largo delle coste dell'Arcipelago Toscano. Mazzantini (Legambiente): «Questo avvistamento conferma la bontà della protezione marina intorno alle isole minori dell’Arcipelago»

Il giornale online Giglio News dà notizia dell’avvistamento di una foca monaca (Monachus monachus) avvenuto il 7 giugno nel mare davanti alla Torre di Giglio Campese. «Uno splendido esemplare di foca monaca si è mostrato agli occhi meravigliati di numerosi turisti» scrive Giglio News, che pubblica alcune foto scattate da Marco Prete, il quale spiega: «Per due ore circa ha fatto bella mostra di sé. Riemerge, si rituffa, va e viene, per fortuna la vediamo in pochi e a nessuno vien voglia di buttarsi in acqua, così può continuare indisturbata a divertirsi a pochi metri dalla scogliera: uno spettacolo».

"Se l’avvistamento della foto verrà confermato, si tratta della più chiara attestazione non solo che il mare del Giglio meritava le 5 Vele di Legambiente e del Touring Club ma soprattutto dell’importanza dei nostri mari per la sopravvivenza di questo rarissimo pinnipede – dice Umberto Mazzantini, portavoce di Legambiente Arcipelago Toscano e responsabile nazionale isole minori del Cigno Verde – Qualche anno fa venne segnalato un altro esemplare, probabilmente un giovane durante i vagabondaggi marini che contraddistinguono questa specie nella sua fase non ancora adulta".
L’Arcipelago Toscano è del resto ancora segnato dal ricordo della foca monaca fin nei nomi di alcune località costiere come grotta della vacca o del bue marino.
"Un avvistamento eccezionale come quello del Giglio - prosegue Mazzantini - così vicino a una costa abitata, conferma la bontà della protezione marina intorno alle isole minori dell’Arcipelago Toscano che funge evidentemente da “attrattore” per i giovani erranti e, si potrebbe sperare in un reinsediamento della specie nel nostro Arcipelago. La foca apparsa al Giglio è il migliore spot pubblicitario per l’istituzione finalmente un’area marina protetta vera nell’Arcipelago Toscano, così come richiedono ben tre leggi dello Stato (la prima risalente addirittura al 1982) e che l’Unione europea ci invita a realizzare al più tardi entro il 2012, in ottemperanza degli impegni internazionali presi dell’Italia per la protezione del mare e della sua biodiversità e confermati al recente G8 Ambiente con l’approvazione della “Carta di Siracusa” proposta dal ministro Prestigiacomo".

Secondo l’Onu sono ormai rimaste meno di 350 foche monache in tutto il Mediterraneo, quasi tutte in Grecia e Turchia. Altre 150, sono stimate nella costa atlantica del nordafricana: Marocco, Madeira e Mauritania. Un animale ormai raro e protetto, ma che rimane il più minacciato dei mammiferi marini. I dati scientifici ci sono, in molti paesi sono state stabilite leggi di protezione, le norme internazionali esistono ma la perdita non si arresta. La Foca monaca viveva fino agli anni Sessanta anche in alcune isole dell´Arcipelago toscano e ne frequentava i mari, ma quasi certamente non si riproduce più nelle isole toscane.

La conferenza internazionale sulla conservazione della foca monaca che è appena terminata a Kemer, in Turchia. Organizzata dal Centro comunicazione e informazione del Programma ambiente mediterraneo delle Nazioni Unite (Info/Rac) ha segnalato che per porre un freno all’estinzione della foca monaca servono almeno 6 milioni di euro l’anno da impiegare in progetti di sviluppo locale.
(la nuova ecologia)

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