TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 11 giugno 2009

Prato. Ballottaggio (risposta a MV)

Riceviamo da un gruppo di cittadini del centro storico (non seguono firme), e volentieri pubblichiamo.
Senza avere la pretesa di rispondere adeguatamente con un commento, faccio presente che la posizione espressa nella lettera è identica a quella di tanti nostri amici che militano in Sinistra e Libertà.
Questi compagni hanno scelto da subito di sostenere il Partito Democratico nel progetto di ricomposizione del suo potere pluto-masson-cattolico, affidato di malavoglia alle cure del buon Carlesi.
Lo fanno con sincera convinzione, ci mettono la faccia e il nome, le energie personali e il tempo e pensano che sia il loro primo dovere arginare il Male, incarnato dalla destra mefitica.
Noi abbiamo denunciato con altrettanta forza e con il nostro lavoro, la balla di Cenni uomo libero e ragionevole, fuori dalle ideologie e autonomo da partiti e banche. Abbiamo anche fatto una piccola inchiesta sulle cattive amicizie della Sasch e, da quando esiste questo blog, ogni mattina abbiamo attaccato senza riserve gli industriali e le loro strategie e analisi, quelle esplicite e quelle subdole e nascoste.
Ma dal primo istante in cui si è parlato di elezioni, abbiamo dichiarato un progetto politico. Molto semplice. Far crescere una forza autonoma, ecologista e umanista che proponga davvero un'ipotesi di cambiamento.
Questo processo nel nostro paese ha avuto negli ultimi anni un nemico giurato: il Partito Democratico.
Il caso vuole che sia lo stesso partito che ha seppellito la città etrusca, ha innescato una corsa al consumo di territorio, non ha sviluppato una politica adeguata dell'accoglienza per gli stranieri, si alimenta nel potere delle aziende municipalizzate, mantiene una casta di funzionari potenti e vanitosi e...
Io comunque invito gli scriventi ad iscriversi a sinistra e libertà e a dare una mano a quei compagni che tanto si impegnano ad imbellettare il cadavere...
Riccardo Buonaiuti


In risposta al testo di Municipio Verde del 10 giugno 2009 sul ballottaggio alle amministrative


Caro MV,

non capiamo come non si possa dire semplicemente che il Cenni vince a Prato perché corrisponde ad un movimento di opinione europeo e a un movimento di interessi locali. Un movimento di opinione che invece di sentire disgusto e sofferenza e dubbio, approva ed è soddisfatto di veder respinti in mare 250 ragazzi africani verso i carceri della Libia (senza neanche farli salire a bordo di una nave per controllare le loro provenienze) e senza percepire l’eroismo e la dimensione umana della loro disperazione. Un movimento di opinione che converge con l’interesse di certi industriali pratesi di mantenere (non di conquistare) uno spazio d’azione e di partecipare ad affari utili, assai utili soprattutto ora che (quasi) non si può più costruire sui vecchi magazzini. Il desiderio di cambiamento di una parte dell’elettorato dà un aiuto, ma non avrebbe avuto esito se non vi fosse chi questo desiderio cerca di strumentalizzarlo e di sollecitarlo, se non vi fosse chi si propone rimanendo nell’ombra, nascondendo le sue vere intenzioni. Se si dicessero queste semplici cose, semplici e obiettive, nessuno che ama la democrazia dovrebbe aver dubbi su come comportarsi quanto al voto del 21 giugno.

Lo slogan elettorale del Cenni dice infatti il contrario della realtà: si dovrebbe votare per lui per non cambiare affatto! Perché nei sessant’anni di politica pratese le responsabilità sono sì della classe dirigente che stava in via Frascati, ma anche di quegli industriali che hanno sempre ottenuto tutto quello che volevano: l’acqua, quando il Bisenzio cambiava colore, a seconda delle esigenze del così detto mercato libero; gli indici di fabbricabilità quando l’accondiscendenza di alcuni consentiva ad altri di costruire secondo le esigenze del così detto mercato. Gli attori di questa politica e i loro eredi rimarranno in campo, se Cenni vince, operando magari un adeguamento nell’iniziativa di alcuni gruppi industriali, nel senso che dopo aver per tanti anni guadagnato godendo di impunità ecologica e costruendo residenze integrate con servizi, ora guadagneranno con la partecipazione più diretta ai meccanismi istituzionali e alle ex-municipalizzate dei servizi e dell’energia.

E’ vero che si potrebbe fare l’elenco delle cose che non vanno nel programma del Carlesi, ma con il Carlesi sindaco un interlocutore è presente, un interlocutore che non è l’icona di gruppi non del tutto evidenti. Con lui non si contratta sul potere alla vigilia del ballottaggio, ma con lui si potrà discutere sui contenuti della politica, se venisse eletto. E non ci pare che valga la pena ostacolarlo. Con i nostri sensi di colpa per-non-aver-cambiato-il-mondo e i conseguenti rifugi utopici, noi rischiamo di pregiudicare anche quel piccolissimo cambiamento che il Carlesi può rappresentare. Lo si può aiutare continuando a pensare a un altro ordine del mondo, soprattutto se lo si aiuta senza attendere alcun contraccambio. Non sostenendo il Carlesi noi rischiamo invece di agevolare un personaggio obiettivamente non chiaro, affidandogli di organizzare la città e i servizi energetici che le servono.

Cenni è obiettivamente non chiaro, perché tale è chi si dice disponibile ad accordi con gli esperti leader di Rifondazione e insieme ha al suo interno forze che si riferiscono alla destra più estrema; è non chiaro chi non si impegna su nessun punto programmatico, chiedendo semplicemente fiducia per la sua persona, persona obiettivamente abbastanza difficile da decifrare, dato che fino ad ora (giustamente) impegnata soprattutto a fare procedere i propri affari di industriale (affari che appunto hanno bisogno di riservatezza per raggiungere il loro successo nella dura-vita-moderna); non chiaro è chi si presenta come signorino elegante del tutto indipendente da gruppi di potere, in una situazione in cui i poteri sono precisamente in gioco e con un passato nel quale con i poteri ha dovuto per l’appunto confrontarsi.

Crediamo che sia un dovere della cultura politica di sinistra cercare di essere concreti. E’ una questione di stile. Siamo in un momento in cui non si riesce a capire come in una parte importante dell’opinione pubblica l’evidenza delle cose non si affermi. Non si afferma neanche l’evidenza che il prevalere delle Destre comporta gravi danni per molti degli stessi che le votano; non si afferma l’evidente assurdità delle parole d’ordine che la Destra fa circolare. Si crede nel merito senza rendersi conto che è proprio la subcultura dei dirigenti che dovrebbero sancire il merito ad aver dato un grosso contributo a portare il Paese in una situazione catastrofica. Si ascolta il capo degli industriali come se rappresentasse la luce nelle tenebre, dopo che gli industriali italiani si sono distinti in un incredibile susseguirsi di disastri. Passano pochi mesi e nessuno ricorda più l’affare FIAT, dove non si capisce come alcune banche abbiano potuto sanare un debito colossale senza garanzie; l’affare Parmalat, dove la totale irresponsabilità ha governato l’operare dell’azienda; l’affare Telecom, bancarottiere e spione; l’affare Alitalia truffaldino, l’affare Malpensa; l’affare Mediaset ecc. ecc. ecc. e ancora ecc., e ancora si crede negli industriali promotori della civiltà e intanto si attacca il pubblico impiego, che è quello dal cui lavoro provengono le risorse per costituire ammortizzatori sociali, di cui gli industriali si approfittano per agevolare il loro disimpegno produttivo. Si desidera sicurezza e si dimentica l’insicurezza tragica delle condizioni del lavoro e si è soddisfatti per soluzioni che (a parte il disgusto che dovrebbero generare in una democrazia), in realtà minano la sicurezza pubblica gravemente, come l’istituzioni di ronde, come l’allontanamento degli emigrati dai servizi sanitari e scolastici, con tutti i rischi che queste esclusioni comportano, per l’anima e per il corpo dei presunti rassicurati. Si chiede una scuola libera e si pongono le premesse perché l’ingresso all’Università sia condizionato nelle classi meno agiate dalla necessità di stipulare un mutuo (per le banche bisognose) e si favoriscono processi che portano il governo delle Università in mano ai partiti e ai gruppi di potere locali e grazie ai quali i suoi beni immobili potranno transitare nelle casse di quei gruppi di cui si parlava prima (mentre i debiti delle Università saranno pagati dallo Stato, come quelli di Alitalia). E non è che queste siano parole da anarchici e da comunisti, e anche sappiamo bene che il PD di ieri e di oggi non è una soluzione soddisfacente, incapace com’è di impostare anche solo una politica sulle autorità di garanzia. Diciamo solo che se vince Cenni (e anche, sigh!, se vince l’Attucci) per Prato è peggio. E non mi pare che ci si possa prendere il lusso di disinteressarsi al meno peggio. E Muncipio Verde farebbe meglio a dirlo chiaro e tondo.

Un gruppo di residenti di Prato Centro

11 commenti:

Daniela Morra ha detto...

...che strano...credevo di aver letto sul quotidiano La Nazione, di ieri, una lettera, sì, indirizzata a " San Massimo " Carlesi da parte di un gruppo di cittadini del centro..ma decisamente di altro tenore!!!!!
Il fatto che questa lettera fosse firmata da residenti anche del quartiere est, non dia luogo a stupide dietrologie...
" San Massimo " ha attirato a sè le ire funeste perchè ha liquidato con SPREZZANTE ARROGANZA il risultato del voto, appunto, nel quartiere centro.
Brutta BATOSTA scoprire che la zona in assoluto più abitata da chi ha e ha avuto ruoli istituzionali nel centrosinistra, e da tesserati del PD ti ha tradito!!!!!
Qui Roberto Cenni ha avuto ben 7.904 preferenze contro le 7.301 date a Carlesi !!!!!!

Daniela Morra
( una tipa di sinistra " estrema " ma senza paraocchi..che rimpiange sempre più la sua città, Torino, dove persino il PD, con Chiamparino, governa bene ed è a SERVIZIO DEI CITTADINI, dove le " TESSERE " NON CONTANO e dove uno come SAITTA, Presidente della Provincia del PD, che lì mal governa, rischia di andare a casa! )

sandro ciardi ha detto...

lettere come queste danno uno straordinario slancio a noi di giovani e famiglia, perchè ci danno il termometro della paura di perdere nel pd & co.
leggo in questa lettera inoltre molti spunti interessanti:
innanzitutto l'ammettere apertamente che in via frascati non hanno mai fatto l'interesse della città ma invece l'interesse economico di pochi.
chi fossero questi pochi non si dice, ma se dobbiamo sparare nel mucchio mettiamoci anche asm, consiag, cooperative, assessori pd con 50 anni di anzianità, consorzi di bonifica, partecipate vere o presunte con poltrone vere o vere etc. etc. etc.
In giovani e famiglia molti alle europee hanno votato pd.
Ma a Prato hanno votato cenni.
Prendendosi ovviamente di estremisti di destra, di fascisti, servi di berlusconi, figli di papi etc, etc, etc.
Etichette che ci fanno solo sorridere.
io invece preferisco etichettarci come "persone libere" chi hanno deciso di votare cenni a Prato e pd alle europee.
perchè noi di gf siamo orgogliosi della nostra libertà di pensiero che in 5 anni ci ha portato a collaborare in modo attivo, "pubblico e trasparente" con tutti gli attori politici locali:
da rifondazione comunista alla destra, passando per tutti i comitati.
senza pregiudizi ma con l'obbiettivo unico di far parlare tutti, nessuno escluso.
E se a Prato molti di noi invece del pd hanno votato Cenni un motivo ci sarà.
Un pensiero libero ci sarà.
C'è un pensiero semplice:
Perchè secondo gf a livello locale il centrosinistra è malato!
malato di poltrone!
malato di potere!
malato di onnipotenza!
e incapace di rinnovarsi!
e secondo giovani e famiglia la cura è una sola:
6 anni di cambio totale.
un cambio totale che farà bene in primis al centrosinistra e alla sua governance.
Un centrosinistra che ha bisogno di giovani e non di ex assessori travestiti da rinnovamento.
E il pd è pieno di giovani in gamba e "puliti".
E' farà bene anche all'elettorato "libero" del centro sinistra che è stufo di "bere a boccia" qualsiasi stupidata che romagnoli/mattei & co strombazzano dalle case del popolo.
municipio verde sà benissimo le falsità messe in giro per sponsorizzare l'inceneritore a Prato (doveva pulire l'aria...).
il consiglio che diamo noi di gf è di votare cenni per fare del bene alla città ma anche a tutta la politica locale.
Se vince Cenni poi tra 6 anni da uomini liberi decideremo se appoggiarlo ancora oppure no.
dipenderà dai risultati.


sandro ciardi
Prato civica
lista civica giovani e famiglia

Anonimo ha detto...

Riprendo dall'invito ad iscriversi a Sinistra e Libertà: Caro MV, siamo scesi proprio in basso!!! E poi per cosa? Per sostenere il PD nei momenti del tracollo, senza contare o incidere mai? La fine dei partitini all'interno delle coalizioni di centro-sinistra la conosciamo tutti, mentre a Prato, proprio oggi (ore 11.00, cinema Cristall) possiamo avere un esempio di come la Lista Giovani e Famiglia (e qui ringrazio Sandro Ciardi ed il suo gruppo), sia riuscito promuovere una seria discusione interna sul problema de rifuti e delle soluzioni alternative alla non-soluzione dell'inceneritore. Saranno fregnacce? Chissà... intanto dall'altra parte, quella sostenuta da Sinistra e Libertà, sul punto sono irremovibili!!!

Dulcis in fundo, colgo l'occasione per rendere pubblico il contenuto di una mail che mi è arrivata nei giorni scorsi da Sinistra e Libertà e che mi HA VERAMENTE SCHIFATO!!!:

"Ballottaggi: mobilitazione straordinaria di Sinistra e LIbertà.

E' convocata venerdì sera alle ore 21.15 presso la sede in piazza Lippi, l'assemblea degli aderenti e dei simpatizzanti di Sinistra e Libertà, per organizzare il lavoro che nei prossimi giorni deve essere fatto per vincere i ballottaggi di domenica 21.

Invito tutte e tutti alla partecipazione ed alla presenza.

Vi informo che abbiamo iniziato la raccolta dei nominativi, quartiere per quartiere, zona per zona, via per via, delle compagne e dei compagni che stiamo mobilitando per questa durissima campagna elettorale. Occorre il contributo e l'aiuto di ciascuna e ciascuno di voi. Segnalaci le tue disponibilità per i prossimi giorni di campagna elettorale.

Insieme alla coalizione stiamo organizzando il lavoro con grande determinazione, unità e serenità.

Non abbiamo paura.

Impediamo ai fascisti di conquistare il governo della nostra città e della nostra provincia!"

Francesco Fedi

Anonimo ha detto...

Scusa Francesco, ma ti consigliamo di rileggere bene il tutto... Ti pare che il nostro commento contenesse un invito ad iscriversi a Sinistra e Libertà???

MV

frsanti ha detto...

La domanda si ripropone:
"Per far crescere una forza autonoma, ecologista e umanista che proponga davvero un'ipotesi di cambiamento", è meglio che sia sindaco Cenni o Carlesi o l'alternativa è indifferente? Può darsi che il partito democratico non possa evolversi, e che quindi abbia bisogno di un'alternativa netta; tuttavia nel PD non tutti sono uguali e nei prossimi cinque anni (intanto che aspettiamo l'alternativa netta) per discutere di contenuti "autonomi, ecologisti, umanisti", mi sa che sia meglio aver sindaco il Carlesi. Dobbiamo aver presente che un sindaco può arrecare danni permanenti o di lunghissima durata.

Kriseide ha detto...

Mi addolora leggere ancora questo tipo di scontro ideologico con posizioni arroccate su termini ormai desueti. Sono mesi, anni ormai che tra i cittadini "di buona volontà" si parla di superare scontri ideologici e guardare i programmi, le persone...e francamente sulla base di queste considerazioni e delle posizioni espresse a suo tempo mi sarei aspettata, se non uno schieramento con Cenni, per lo meno la promozione dell'astensionismo! Credevo che la priorità fosse togliere la città di mano a chi ha piazzato parenti ovunque, a chi sotterra Gonfienti, ci avvelena l'aria, asfalta il verde, a chi ha fatto di Prato un feudo di partecipate a scatole cinesi, rubandola a noi e ai nostri figli. Tutta gente ancora in lizza per il potere, nascosta dietro un bonario Carlesi che ci invita, in campagna elettorale, a festeggiare insieme i "sei anni della Cap" dagli autobus che (coi soldi di tutti) girano per le nostre strade...Invece scopro che il pericolo, oggi, è il passaggio a non meglio identificati "fascisti", che immaginerei giungere armati di spranghe a suon di tamburi, e riconosco poco, invece, nelle forze moderate che preparano programmi per la città e si battono con passione per cambiare le cose.
Cerchiamo di superare dialettiche vuote che dividono e basta. Leggiamo i programmi, parliamo tra di noi. E poi, con la testa, decidiamo.

Sara Campani

Anonimo ha detto...

sara,
intanto, riguardati il programma per la provincia di Prato del PDL, e poi ne riparliamo, sul cemento (new town), rifiuti (inceneritore), Gonfienti e interporto (gli scavi come un fastidio).
Poi, se volevi vedere i "non ben identificati" fascisti, bastava essere al Pecci. Forse li avresti pure riconosciuti.

Cirano

Kriseide ha detto...

Io appoggio Cenni (candidato al comune, non alla provincia) e non sono fascista, la lista civica di cui faccio parte ha scritto il programma sui rifiuti e lo considero una proposta innovativa ed ecologista, per Gonfienti mi sono sempre battuta trovando in Cenni un interesse crescente. Al Pecci c'ero per curiosità e dovere di cronaca e ho riconosciuto solo estremisti. Da entrambe le parti.

Daniela Morra ha detto...

Dopo aver lasciato il mio LIBERO pensiero su questo post, stamane son andata a sentire Cenni sulla politica dei rifiuti...da ex Presidente Regionale dei Verdi son stata entusiasta di vedere che come esperto c'era il Dott. Vitiello, uno dei migliori in Italia, e di sentire quanto, e con che argomentazione, il candidato sindaco si scagliasse contro l' inceneritore!!!
E' ovvio che per chi è contro l'incenerimento dei rifiuti l' unico sindaco auspicabile è Cenni.
Comunque non sprecate epiteti, non son fascista, ma la mia dichiarazione di sostegno a Cenni l' ho fatta pubblicamente stamane al Cristal..testimone anche Sandro Ciardi, oltre a Damiano Baroncelli e a Fausto Barosco!

Daniela Morra

frsanti ha detto...

«Il tema dei rifiuti è una della problematiche più importanti e delicate - spiega Cenni - per questo il nostro impegno vuole essere a 360º e toccare con mano tutti gli aspetti più cari alla società. Per trovare soluzioni è importante prima di tutto conoscere il problema e studiare tutte le risposte possibili da dare al mondo imprenditoriale e ai cittadini nel rispetto dell’ambiente e della salute. La soluzione del termovalorizzatore è una risposta a lungo termine, credo che in questo momento vadano percorse tutte le strade possibili, soprattutto quelle dove l’ambiente ci guadagna».Silvio Berlusconi

Anonimo ha detto...

Daniela, ma ti ci perdi? Tu Gestri lo conosci bene, dai tempi in cui era un boss della società Interporto (tra l'altro!!!): è forse meno fascista di qualcun altro?

Francesco Fedi