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La mer, la fin...

venerdì 12 giugno 2009

Prato al ballottaggio. Dichiarazioni superate

A quanto pare, Fausto Barosco non era al corrente dell'indicazione "a livello nazionale" riportata nel blog di Beppe Grillo ieri... Che in sostanza ha detto "niente accordi con nessuno". Alla faccia dell'autonomia dei territori.
MV

da il Tirreno del 12/06/09
I grillini forse restano neutrali

Le decisioni devono essere formalizzate ma gli orientamenti appaiono chiari salvo clamorosi colpi di scena

PRATO. Con chi stanno i grillini? Alla vigilia delle elezioni amministrative nessuno avrebbe potuto immaginare che questo sarebbe potuto diventare uno degli interrogativi ricorrenti del post-voto. Mai Cenni e Carlesi avrebbero pensato di fare i conti con un movimento capeggiata da un ex comico buttatosi nell’antipolitica. Invece, col ballottaggio incombente all’orizzonte, l’orientamento di quei 1807 elettori che hanno votato come candidato sindaco Fausto Barosco (Prato 5 Stelle-Beppe Grillo) appare importante. Forse non decisivo, chissà, ma importante sì. Al pari, anzi un pochino di più, di Rifondazione che di voti col candidato sindaco Paolo Paoletti ne ha presi 1691. In pratica una percentuale dell’1,8% contro una dell’1,6%.
Fausto Barosco non si sbilancia, ma forse già stasera una decisione potrà essere presa. «Non c’è alcuna indicazione nazionale - spiega - le liste sono autonome, si decide territorio per territorio. A Capannori, per esempio, viene dato l’appoggio al Pd. Intendiamo valutare entrambi i programmi prima di decidere. Ma può darsi anche che si ritenga di restare neutrali lasciando a ciascuno la libertà di scegliere come vuole». La neutralità però appare come l’ipotesi più accreditata per avere, in un futuro, sempre mano libera nel criticare chi governa.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

In realtà quello che è determinante è la volontà dei più di rimanere indipendenti. Si tratta di avere a che fare con un elettorato che ha premiato questa carateristica e che, da certe scelte, potrebbe sentirsi tradito.
E' un rischio che effettivamente non vale la pena di correre.
Chi ha votato LCP5S difficilmente sarebbe disposto a repire anche indicazioni di carattere vericistico che sanno di partito e questa è un'ovvia constatazione dalla quale non si può prescindere.
Detto questo, dispiace vedere come all'esterno il clima politico sia fortemente ideologizzato, ovvero come mollte formazioni politiche di sinistra stiano correndo in soccorso alla coalizione di Carlesi. E' abbastanza incomprensibile come, invece di continuare a lavorare coerentemente ad una certa impostazione, ci si rifugi in una sorta di "conto della serva" per cui, alla fine, una non-sinistra è sempre meglio di una colazione di un candidato indipendente sostenuto da partiti anche di destra.
Sarà forse il solito antico richiamo della poltrona ?

Francesco Fedi

Lanfranco Nosi ha detto...

Se lavorare coerentemente ad una certa impostazione vuol dire dare una chance a chi, il 2 di giugno, sfilava tranquillamente con il saluto romano uscendo dall'anfiteatro del Pecci, o che espone striscioni del genere "Silvio salva Plato", allora non ci siamo capiti...
Il costruire una forza politica a sinistra ed ecologista avrebbe un senso se si invitasse all'astensione, e quindi al rischio di far governare a Prato la stessa destra che in 14 anni di opposizione si è sempre ben guardata dal mettere in discussione i veri interessi in gioco a Prato? E che, anzi, ora trovano in Cenni (vedi l'appoggio degli industriali) una sponda ancor più forte? sarebbe "di sinistra" permettere la militarizzazione della città, nella versione leghista delle ronde e dei militari di Cenni?
Cenni non è indipendente: semplicemente perché dipenderà esclusivamente dai partiti che compongono la sua coalizione, senza una forza autonoma (stesso si può dire per Carlesi, ma le condizioni sono appena diverse). E non è sostenuto "da partiti anche di destra", ma SOPRATTUTTO da partiti di destra, dei quali consigliamo vivamente la lettura dei programmi, anche per queste amministrative...
In questo contesto, preferisco la scelta del male minore, sempre che ci siano almeno delle aperture ai temi toccati in campagna elettorale. Senza per questo "svendere" niente. Continua un percorso autonomo, dove ci riserviamo tutto lo spazio di manovra che riterremo utile.
Se volevamo una poltrona, potevamo tranquillamente fare passi diversi prima!

Anonimo ha detto...

Signor Fedi,
si capisce dal suo stile e dalle sue parole per chi propende.
Basta con questi signori dell'astensionismo, che celano tendenze destrorse!

Uno

Anonimo ha detto...

A titolo personale, posso propendere per chi meglio credo. La decisione della Lista è sacrosante e non poteva essere diversa. La lista non è un partito, nessuno degli elettori avrebbe seguito anche indicazioni di voto. Gli amici di Beppe Grillo non sono così "inquadrati e coperti" da scegliere per quello che gli viene detto, e altro ci mancherebbe che non fosse così!
Fortunatamente siamo persone libere, non risentiamo di autocoercizioni ideologiche per cui se sono di sinistra non posso votare chi mi viene presentato come di destra. Peraltro, grazie al PDS, DS e PD, alla divisione fra destra e sinistra non ci credo più da un pezzo.
Se vogliamo essere obiettivi, la prossima settimana non si vota tra destra e sinistra, che è una questione decisamente secondaria se non ancora più remota, bensì si sceglie fra chi vuole tentare un cambiamento e chi, con le unghie e con i denti, vuole mantenere lo status quo.

Francesco Fedi