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La mer, la fin...

sabato 13 giugno 2009

Prato al ballottaggio. La Spaventatissima Macchina da Guerra

La "gioiosa macchina da guerra" era anche quella di Occhetto che "gioiosamente" si infranse contro il Berlusca nel 1994.
Oggi, il PD, "erede" di questa tradizione, sembra più la Spaventatissima Macchina da Guerra. Provate ad affacciarvi in via Muzzi, alla sede del comitato elettorale, e vedrete che facce tirate che girano. Tanto Spaventatissima da mobilitare addirittura degli "esperti di comunicazione" romani inviati dal PD nazionale, che notoriamente è riuscito a fare un lavorone, per le ultime Europee, non raggiungendo nemmeno il 27% dei consensi.
E i rumors che arrivano sulla nuova strategia, con slogan degni della campagna elettorale di Paperopoli ("i pratesi dicono Carlesi"? suvvia!), tutti centrati su rime e giochi di parole, non fanno presagire niente di buono per i due candidati del PD.
Insomma, Cenni potrebbe pure permettersi di dormire sonni tranquilli, da qui al 21...
MV
da il Tirreno del 13/06/09
Il Pd nazionale si mobilita per Carlesi e Gestri

Il presidente Claudio Martini al comitato elettorale: «Siamo dei combattenti»

Staff di comunicatori romani per gli slogan: «I pratesi dicono Carlesi»

PRATO. Una volta la chiamavano così: “la gioiosa macchina da guerra”. Era quando il Pci - sigla desueta, qualcuno quasi si vergogna a ricordarla - decideva che era l’ora di mobilitarsi. E allora avanti con le truppe cammellate. Solo una volta ha mancato il bersaglio. Ma è storia passata. Ecco per i candidati di centrosinistra Massimo Carlesi e Lamberto Gestri, sta accadendo qualcosa di simile.
Per sostenere il candidato sindaco e il candidato presidente della Provincia, entrambi alle prese con un ballottaggio (domenica 21) giudicato comunque difficile, si è mosso il Pd nazionale, si è mosso quello regionale, è accorso il presidente della Regione Claudio Martini. Tutti qui a Prato. Un super staff di esperti della comunicazione da 48 ore gira tra la sede del comitato in via Muzzi e quella del partito in via Carraia, mentre i giovani fanno la spola dalla tipografia per manifesti, volantini, vele da mandare in giro, camper - saranno 8 - da far girare per città e frazioni. Il territorio, oltre che dai candidati, sarà competenza del governatore della Toscana già da ieri al comitato. Analisi del voto in mano, mappe della città sul tavolo, agenda aperta davanti. «Sono sereno e determinato». E’ sceso in campo in prima persona perché dice: «Siamo dei combattenti e lo faremo fino all’ultimo». Per Martini un calendario fitto di appuntamenti. Andrà nei quartieri, uno per uno, soprattutto in quelli nei quali l’astensione - diffusa su tutto il territorio con percentuali tra il 25 e il 35% - è stata più alta «per tentare di recuperare i consensi - spiega - e per ascoltare tutti i problemi dei cittadini». Un tour “on the road”, per il governatore della Toscana, per dieci anni sindaco di Prato, che dovrà affrontare anche la questione della legge regionale sull’immigrazione che tante polemiche a destra e dopo il voto anche a sinistra, ha suscitato. «Questa è la mia città e questa è la mia gente» dice Martini. Lo ascolteranno.
Pronti i nuovi slogan che invaderanno la città, firmati degli esperti di comunicazione Paolo Del Bravo e Marco Ferri dell’agenzia romana Paolo del Bravo. Hanno incontrato vertici politici e candidati pratesi, hanno annusato la città, i suoi problemi, hanno studiato il voto. Il risultato è questo: «Carlesi è il sindaco, lo dicono i numeri, l’uomo delle istituzioni e così deve parlare - spiegano Del Bravo e Ferri - Ha un compito difficilissimo: ricostruire il tessuto sociale della città, garantire coesione e radici in una fase di crisi fortissima. Non serve certo fare una campagna elettorale come fosse un talk show - aggiungono - che chi fa la battuta più d’effetto vince. Serve serietà». E allora i “mantra” devono essere sulle questioni: “I pratesi dicono Carlesi” e di seguito: “Prato deve rilanciare il tessile e tutelare il tessuto sociale“. Oppure: “Voglio rinnovare Prato e comincio dalla fonti rinnovabili” o ancora “Devono andare mano nella mano i valori economici e i valori umani”. Un colpetto allo sfidante: “Chi porta le imprese in Cina? Lo steso che a Prato e contro i cinesi”. E per finire: “Il lavoro, la legalità, l’etica: non bastano dei Cenni ci vuole il Massimo». Altrettanto incivisi gli slogan per Gestri, tutti giocati sulla filiera: “Gestri sa come si fa” e di seguito: “C’è da confezionare nuove opportunità”, “C’è da tessere un nuovo futuro”, “C’è da ricucire diritti e sviluppo”. A dare una mano anche Guelfo Guelfi, pratese d’origine e «per amore» ci tiene a dire, comunicatore politico da sempre, che ha firmato la campagna elettorale per Matteo Renzi e oggi dà una mano anche a Carlesi e Gestri. «Faccio una citazione da “Berlinguer ti voglio bene” - sorride Guelfi - che mi pare azzeccata: “Partecipiamo tutti eccessivamente”».
Cri.Or.

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