TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

lunedì 15 giugno 2009

Toscana. Cenni trasformista, Roggiolani a tutto campo.

Ieri sul Tirreno c'erano un sacco di cose interessanti (a parte i nostri interventi che non ci pubblicano). Qualcuno si sta accorgendo che le prospettive cambiano...
mv

Prato val bene un inceneritore

Destra a caccia del voto rosso nelle città, anche a costo di cambiare idea
Il segretario regionale Parisi detta la linea: basta ideologie, Galli è andato a parlare in una casa del popolo...
MARIO LANCISI
da il Tirreno del 14.06.'09

Roberto Cenni, industriale tessile di Prato, maggio 2005. Alla domanda di quali - tra i grandi progetti pratesi - avesse avuto bisogno la città, rispose includendo anche l’inceneritore. Ora lo stesso Cenni, da candidato del Pdl a sindaco per il centrodestra, dichiara, per strizzare l’occhio a Rifondazione e ai comitati, che «dell’inceneritore se ne può fare a meno». Cenni uno e due. Quello che gli andava bene come industriale non gli va più bene come candidato a sindaco.
Ad una settimana dai ballottaggi, che in Toscana riguarderanno dieci Comuni e tre Province, il centrodestra va a caccia del voto rosso. Dai comunisti al Prc. Dai Verdi alle liste di Grillo.
Né destra e né sinistra. «Siamo per una politica del fare. La politica del fare non è una politica di destra o di sinistra, ma una politica dei cittadini a favore dei cittadini. Per questo chiedo limpidamente il voto a tutti i cittadini di destra, di sinistra, di centro, indipendenti, civici», è l’appello di Alessandro Antichi per superare in volata il candidato del Pd Leonardo Marras, ex sindaco di Roccastrada. Antichi parte dal 41,6% contro il 48% del rivale. Si è apparentato con la Destra di Storace (2,71%), ma non basta. Da qui la caccia al tesoretto (6%) di voti presi da Rifondazione e Comunisti italiani.
Le spine di Renzi. Né di destra e né di sinistra? Meglio sarebbe dire: di destra e di sinistra. Pur di vincere nelle roccheforti rosse il Pdl le tenta tutte. Fa il pieno di alleanze nel centrodestra, salvo l’Udc abbastanza riottosa e oscillante, e tenta il corteggiamento a sinistra, persino dei comunisti. In tre modi. Il primo è quello alla luce del sole. Giovanni Galli, ex portiere del Milan e della Fiorentina, a Firenze ha invitato a cena Valdo Spini, che ha ottenuto l’8%, con una lista in cui è inclusa anche Rifondazione. Angelo Pollina, vicepresidente del consiglio regionale, grande sponsor di Galli, non ha dubbi: «Il 40% di coloro che hanno votato Spini al ballottaggio saranno dalla nostra parte. Gli altri, soprattutto quelli di Rifondazione, che detestano politicamente Renzi, resteranno a casa».
«Renzi? Meglio Galli». Forse Pollina è troppo ottimista. Forse la sua analisi è un grande spot per Galli. Fatto è che tra Spini e Renzi c’è il grande gelo. Che persino l’ex direttore dell’Unità Furio Colombo ha bacchettato l’Obama dei lungarni per essere stato troppo ruvido con Spini. Che il portavoce regionale Mauro Romanelli dei Verdi ha spiazzato tutti o quasi: «Non trovo motivi per votare Renzi, per Galli invece...». E’ vero che Romanelli è stato uno degli assessori che Renzi in Provincia mandò a casa. E’ vero Renzi non va d’accordo con i Verdi. Però quella di Romanelli è quasi una dichiarazione di voto. Per Galli. Per la destra.
Tentazioni verdi. Fabio Roggiolani, leader storico, non arriva a tanto (se non altro perché i Verdi fanno parte della giunta regionale e sono alleati del Pd in molti Comuni). Però se la prende con i democratici: «Danno per scontato che i nostri elettori alla fine votino per loro. Ma è una convinzione errata. Perché io so bene che le avances della destra sono strumentali, ma gli elettori spesso non vanno troppo per il sottile. Non mi fai l’inceneritore? E io ti voto. Poco importa se sei di destra o di sinistra», spiega Roggiolani.
Cari elettori di sinistra...Si dirà: manovre e promesse da ballottaggio. Non è così. C’è una strategia nella caccia del Pdl al voto della sinistra. Lo ha spiegato a questo giornale qualche giorno fa il ministro Altero Matteoli: «In Toscana non si vincerà mai se saremo ideologici. La sinistra la possiamo battere solo se saremo pragmatici, se ci batteremo sui contenuti, e non sulle bandiere». L’indomani il ministro è andato a Cecina, nella sua città, per fare il tifo per il suo amico candidato a sindaco e ha lanciato un appello al voto sui contenuti. «Ci sono piccoli industriali, artigiani e commercianti che hanno sempre votato a sinistra per avere la governabilità. Ma il vento è cambiato e ora possono passare dalla nostra parte», sottolinea il ministro.
E anche il segretario regionale del Pdl Massimo Parisi, stretto collaboratore di Denis Verdini, fa appello ad un voto «non ideologico». E cita il caso di Galli che è andato a parlare in una casa del popolo. «Si è aperta una nuova fase in Toscana in cui è giusto dialogare con gli elettori di sinistra. In nome di un’alternativa al potere rosso», conclude Parisi.

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