TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

lunedì 8 giugno 2009

Europee. Chi vince e chi perde

Sul chi vince, non ci sono dubbi: Lega ed Italia dei Valori raggiungono risultati eccezionali, che le confermano tra le forze più vivaci del panorama politico italiano, l'una con il 10,65% l'altra con il 7,91%.
Sul chi perde, qualche ragionamento in più c'è da farlo.
Perché il PDL vince, ma non stravince come Berlusconi avrebbe voluto, fermandosi al 35% dei consensi.
Il PD sicuramente perde. E non ci sono dubbi in proposito, fermandosi addirittura al di sotto della soglia del 27% che sembrava dovesse costituire lo spartiacque per la sopravvivenza del partito di Franceschini. Si evidenzia così l'effetto del "voto utile" dello scorso anno, buono solo a vampirizzare e devastare le piccole formazioni, ma che non si è consolidato nel tempo.
Perde anche la sinistra, nel suo complesso. Sinistra e Libertà (3%) non riesce a superare la lista Rifondazione-Comunisti Italiani (3,3%), seppur di poco, e comunque entrambe non riescono a superare il quorum gentilmente concesso e voluto anche dal PD. Una sconfitta ancora più storica, mentre nel resto d'Europa formazioni ecologiste e di sinistra più avanzata riescono ad ottenere, al contrario, ottimi risultati. Certo, se valesse il principio della somma algebrica, l'ex Sinistra Arcobaleno farebbe bene ad iniziare a considerare veramente il PD come il suo vero avversario (un po' come ha fatto anche l'Italia dei Valori a livello nazionale, mettendosi in concorrenza diretta per la leadership dell'opposizione), visto che con il 6,3% dei voti a quest'ora sarebbe in parlamento. Ma col senno di poi siamo bravi tutti...
Rimane il fatto che vince l'umoralità, piuttosto che la ricerca delle soluzioni ai problemi. Vince il populismo, che sia incarnato da Bossi o da Di Pietro.
E su questo i perdenti devono riflettere.

MV

Nessun commento: