TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 3 giugno 2009

Prato verso le amministrative. Milone & Gualtieri...

... non trovano di meglio che fare affissione abusiva contro l'abusivismo delle affissioni.. geniali...
MV

da la Nazione del 03/06/09
Milone e Gualtieri piazzano manifesti sui tazebao cinesi

«BASTA con questo degrado». E’ lo slogan scelto dalla lista Prato Libera&Sicura per l’ultima provocazione: una ventina di manifesti sono stati affissi in via Pistoiese, non negli spazi elettorali consentiti, ma sopra i tazebao che da anni campeggiano nelle zone di San Paolo e Narnali. Un gesto forte e simbolico allo stesso tempo, per dare concretezza alla promessa di cambiare il volto degradato della città partendo proprio dalla Chinatown pratese.
«Sfidiamo a venirci a fare la multa — attaccano Aldo Milone, candidato a sindaco e Bruno Gualtieri candidato alla presidenza della Provincia — via Pistoiese è un luogo talmente degradato che quasi si fatica a riconoscerlo come un angolo della nostra città. Abbiamo scelto di mettere in atto questa provocazione per far capire ai pratesi che noi ci siamo e che non abbiamo paura di sfidare anche le leggi, pur di riportare il decoro e di insegnare il rispetto delle regole. Chiunque voglia venire a vivere e lavorare nella nostra città deve farlo nel pieno rispetto dell’altro e della legislazione».
I manifesti sono stati affissi sopra le migliaia di bigliettini scritti in cinese che ormai da troppo tempo campeggiano in moltissimi angoli di via Pistoiese e delle strade limitrofe imbrattando decine di palazzi, in particolare si trovano all’altezza della banca Unicredit e del supermercato Sma: «Ora basta, il buonismo del centrosinistra, visti anche i toni leggeri usati in campagna elettorale sul contrasto all’illegalità e allo sfruttamento dei clandestini, non credo proprio che servirà per riportare decoro e benessere zone in mano alla comunità cinese come il Macrolotto zero dove non esistono nemmeno le minime regole di convivenza civile — concludono Milone e Gualtieri — Noi vogliamo dire basta a questo scempio».

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