TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 10 giugno 2009

Rifiuti. Quando Roggiolani parlò di dissociatore molecolare.

Si comincia a riparlare di dissociazione molecolare. Sembra che anche i comitati contro gli inceneritori e i seguaci di Beppe Grillo si stiano rendendo conto di questa possibile strada. Rportiamo, come sempre per curare la memoria, questa breve intervista del 2006 di uno scettico Green Report a Fabio Roggiolani (consigliere regionale dei Verdi), che per primo ha scelto di aprire a questa tecnologia a freddo.
mv


13/09/2006 da Green Report

L´ho scoperto io e il nome glielo do io: dissociatore molecolare Roggiolani: so benissimo che alcune tipologie di rifiuti vanno bruciati per legge ma la nostra proposta è una rivoluzione culturale. I verdi sanno proporre e scommettere
Fabio Roggiolani, consigliere regionale dei Verdi e responsabile nazionale energie del partito, l’avevamo lasciato una decina di giorni fa, alla vigilia della sua partenza per l’Islanda, dove è andato a visitare un impianto di gassificazione.
In questo periodo è accaduto di tutto. Al ritorno dal viaggio Roggiolani ha fatto sapere che questo impianto può essere l’alternativa agli inceneritori, gli ha modificato i connotati chiamandolo “dissociatore molecolare” e intanto si è scatenato un dibattito mediatico anche sul nostro giornale su questa proposta…
Roggiolani, partiamo dal nome: è andato a vedere un gassificatore o un dissociatore molecolare?
«Non si tratta di un gassificatore, perché usare questo nome mi crea troppi problemi con i comitati, che conoscono i gassificatori come l’impianto di Testi e simili. Quelli sono tutti troiai di vecchia generazione che diventavano automaticamente inceneritori. Quello che ho visitato in Islanda utilizza invece il processo di gassificazione per 20 minuti e ha un abbattimento quasi totale delle emissioni inquinanti. Quindi siccome questa tecnologia l’ho portata io alla conoscenza dell’opinione pubblica, il nome glielo do io: dissociatore molecolare, che anche tecnicamente non fa una piega».
Seconda perplessità, evidenziata da molti tra cui lo stesso assessore regionale Marino Artusa: l’impianto che lei ha visitato brucia l’indifferenziato. Allora fare la raccolta differenziata sarà inutile?
«Questa è una vicenda basilare su cui siamo stati chiari fin dall’inizio: noi non vogliamo usare l’indifferenziato, ma consideriamo che in Islanda bruciando il tal quale ottengono un abbattimento delle emissioni del 98%. Praticamente se utilizziamo noi questa tecnologia, dopo aver fatto raccolta differenziata col porta a porta, le emissioni le azzeriamo. Ribadisco che siamo andati a vedere quell’impianto fermo restando la riduzione della produzione di rifiuti del 15% e la quota di differenziata al 55%, che vengono prima di ogni altra cosa».
Perché è così sicuro che questo “dissociatore molecolare” sia l’alternativa agli inceneritori?
«Io sono un antiinceneritorista per eccellenza, ma so benissimo che alcune tipologie di rifiuti vanno bruciate per legge, come i farmaci, o gli scarti di macelleria e le carcasse di animali. Quindi dico che questa è una rivoluzione culturale, perché mi sono stancato di Verdi che non sanno proporre e scommettere. Può darsi anche che un giorno questa tecnologia si riveli una bufala, ma almeno io ci sto provando e voglio che sia studiata a fondo. Io non mi fermo. Nei prossimi giorni infatti vedrò un altro brevetto del genere nelle Marche e lunedì andiamo a visitare un impianto di Gallicano».
Quello di gallicano è un gassificatore…
«Sì, infatti mi dicono che la parte iniziale dell’impainto di Gallicano sia la stessa o molto simile a quella visitata in Islanda. Vado lì a verificarlo apposta».
Le battaglie degli ambientalisti, nei decenni di fine secolo scorso, ottennero il risultato di innalzare la temperatura degli inceneritori fino a 1200-1300 gradi, perché più alta è la temperatura e meno diossine si formano. Il dissociatore molecolare che temperatura utilizza?
«Intorno ai 400 gradi, ma c’è una differenza fondamentale: nell’inceneritore il rifiuto viene bruciato nel giro di pochi secondi e tutti gli inquinanti vengono esplosi dal camino. Nel dissociatore molecolare l’effetto camino non c’è perché si tratta di un processo lentissimo e le particelle vengono stabilizzate all’interno del processo stesso».
Non credo di aver capito.
«I tecnici che sono venuti con me a visitare l’impianto sono in grado di spiegarlo con precisione, ma in ogni caso le assicuro che con questo meccanismo siamo in condizione di tenere tutti gli inquinanti sotto controllo. Comunque tutta la presentazione può essere scaricata anche sul nostro sito ecquologia.it.»
Un’ultima domanda: il dissociatore che avete visitato ha dimensioni molto ridotte. Importare una tecnologia del genere significherebbe costruire tanti piccoli impianti,… di solito è più facile controllare un unico grande impianto che decine di piccoli.
«Non sono del tutto d’accordo. A parte che secondo me le dimensioni ridotte sono garanzia della serietà di chi le costruisce, ma poi vorrei ricordare la miriade di camion che devono muoversi per portare rifiuti in un unico impianto, rispetto ai viaggi più brevi per singole opere localizzate sul territorio. E le assicuro che l’inquinamento prodotto dai camion a volte è di gran lunga maggiore di quello prodotto dagli inceneritori. Ah, già che ci sono, vorrei correggere un affermazione che ho letto su altri giornali non sul vostro».
Prego.
«Io non ho mai proposto di dare ulteriori contributi come certificati verdi a questi impianti, anzi noi chiediamo da sempre l’abolizione dei cip 6».

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Di quali "seguaci di Beppe Grillo" parlate? A Prato non ne ho mai sentito parlare... Ricordo invece di aver incontrato perplessità su questa soluzione da parte di soggetti appartenenti al Coordinamento dei Comitati Pratesi.

Francesco Fedi

municipio verde ha detto...

Per seguaci di B.G. si intende ovviamente metup grillo oppure lista 5 stelle. Forse ci siamo sbagliati sul fatto che vi state interessando a questa possibilità inpiantistica, In tal caso fatecelo sapere perchè anche per noi non è semplice informarci su tutto.
mv