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La mer, la fin...

giovedì 11 giugno 2009

Toscana al ballottaggio. Il tesoretto

Per quanto paradossale, pur essendo Prato uno dei comuni dove la Lista cinque Stelle ha preso meno voti in percentuale, rischia di essere tra quelle più decisive...
MV

da il Tirreno del 11/06/09
Ballottaggi, fa gola il tesoretto di Grillo

A Prato potrebbe appoggiare la destra, decisivo a Follonica e Montemurlo

MARIO LANCISI

Quattro amici al bar, poi discussioni e proposte via web. Così, in un mese, o poco più, il grillino Massimo Giacomelli, 36 anni, assicuratore di Empoli, è riuscito a conquistare 1.282 voti, pari al 4,8%.
Un successone. Inaspettato. L’Udc, per dire, partito strutturato, con un leader come Casini spesso in tv, ha preso solo il 3,8%. «Tutto merito di Beppe Grillo. E’ venuto qui ad Empoli a darci una mano. Poi io sono conosciuto, gioco al calcio. Insomma non è stato così difficile conquistare tanti voti...», si schernisce Giacomelli.
Sette liste. Le liste cinque stelle di Beppe Grillo che si sono presentate in Toscana sono state appena sette (vedi tabella a parte), ma l’esordio è stato promettente. E oggi i grillini sono molto corteggiati dai candidati sindaci del centrosinistra finiti al doppio turno. Se Matteo Renzi a Firenze, Massimo Carlesi a Prato, Mauro Lorenzini a Montemurlo e Eleonora Baldi vogliono battere i loro avversari di centrodestra, nei ballottaggi del 21-22 giugno, devono convincere i grillini ad appoggiarli.
Decisivi ai ballottaggi. Soprattutto a Follonica e Montemurlo sono decisivi. Hanno un tesoretto di voti che può spostare gli equilibri tra gli sfidanti. «Destra o sinistra? Noi siamo indipendenti dai partiti e quindi non appoggiamo nè il Pdl e nè il Pd», dice Giacomelli, che non nasconde un passato di sinistra. «Ma a noi ci votano un po’ tutti i delusi dalla politica portata avanti dai partiti. Il nostro è un voto trasversale. Anche se il bacino elettorale è forse più orientato a sinistra», sostiene il candidato a sindaco di Empoli.
Web, bar e piazza. I grillini di Empoli ha costruito il loro successo via web. «Riunioni? Non abbiamo sedi. Quando ci riuniamo andiamo al bar di mia moglie. Saremo una ventina di persone», conclude Giacomelli. Niente sedi, dunque. La sezione dei grillini è il web. E la piazza. Quando Grillo andò a Livorno a presentare la lista dei grillini, Marco Cannito (oltre il 9% di voti), disse: «Ci sarà una conferenza all’aperto, in una piazza cittadina, forse piazza Cavallotti. Sarà un incontro all’aperto. Nel nostro stile: quando sarò sindaco starò sempre a contatto dei cittadini, nelle piazze, nelle vie, a parlare ed ascoltare i cittadini». Sindaco Cannito non è diventato, ma lo stile è quello. Tra il web e la piazza.
Se Barosco...Ma torniamo ai ballottaggi. Occhi puntati su Prato. La madre di tutte le sfide toscane. E’ il ballottaggio toscano più incerto. Massimo Carlesi (Pd) può contare sul rivale Roberto Cenni (Pdl) di un vantaggio di 2,2 punti percentuali, ma ha minori margini di monovra. L’ex assessore Aldo Milone (2,7) ha già fatto sapere di appoggiare Cenni mentre Carlesi può fare appello all’1,7 di Rifondazione. Un po’ poco. A meno che Fausto Barosco, candidato a sindaco dei grillini, che ha preso 1,8% di voti, grosso modo come il partito di Ferrero, non appoggi Carlesi. Ma Barosco ha già fatto sapere di essere tentato da Roberto Cenni, il candidato del centrodestra. Si tratta di un pacchetto di 1.824 voti. Bastano a far vincere Carlesi.
Ma c’è di mezzo l’inceneritore. Un tema fondamentale per Grillo e i suoi adepti. Un cavalli di battaglia. Come la ripubblicizzazione dell’acqua, l’espansione del verde urbano, il contrasto all’edilizia speculativa, la connettività ad Internet gratuita per tutti, lo sviluppo delle fonti rinnovabili, la politica di rifiuti zero e i trasporti non inquinanti. Chi è disposto a portare avanti, nel proprio comune, questi punti programmatici riceve la certificazione di Grillo. Potranno mai i grillini appoggiare un sindaco favorevole all’inceneritore?
Un altro personaggio corteggiato è il giovane Enrico Mungai di Montemurlo. Dove per la prima volta la sinistra va al ballottaggio. Il candidato del Pd Mauro Lorenzini parte dal 46,9 mentre Aurelio Biscotti del Pdl lo tallona al 43,8. Tre punti di differenza che potrebbero essere colmati dalla Lega nord che ha preso il 5,2%. Ecco perché i voti di Mungai sono vitali come l’aria per Lorenzini...
Così come quelli dei grillini di Follonica (3,8%) per Eleonora Baldi (Pd) e Simone Turini (Pdl), separati da meno di 300 voti a vantaggio della candidata democratica.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bisogna anche vedere la storia delle varie liste, da quanto tempo esistono e come si sono evolute. Il risultato di Prato non a caso è comparabile a quello di Firenze e ciò per il semplice fatto che evidentemente più la città è grande e più è difficoltosa la comunicazione diretta fra le persone.
Il paragone fra LC5S di città diverse non ha mai molto senso: non si tratta di un partito che ha un organizzazione a livello centrale e sono realtà molto differenziate tra loreo per più aspetti.
Se si vuole fare un commento sul risultato di PRato, lo si deve fare in rapporto alle altre liste civiche presenti a Prato.
Detto questo, l'eccellenza del risultato di LC%S a Prato può essere valutata ad esempio facendo riferimento al fatto che
la visibilità concessa alla LCP5S dai giornali, e dai media in genere, è di gran lunga inferiore a quanta ne possa essere stata data alla Lista dell'ex-assessore Aldo Milone. Nonostante ciò alla fine la Lista di Milone, ha preso soltanto circa 900 voti in più di LCP5S.

Francesco Fedi

Anonimo ha detto...

Sì, per quanto possa essere appetibile, il vostro risultato è modesto rispetto alle previsioni. Voi a Prato siete da tre anni mi sembra, non sono pochi. E poi, anche se non avete avuto visibilità, avete Santo Grillo Pestatore che ve la dà, quando è venuto a Prato ha preso le prime pagine. E vi lamentate? E' il vostro modo offensivo e scusate molto grossolano di presentarvi che non piace.
Quanto a Milone, altro grossolano e come gli altri antipatico, gli hanno rubato in casa, Cenni, Lega, ecc. Il suo errore è stato non aver capito (o non aver fatto capire) cosa lo differenziava dagli 'amici'.

Uno

Anonimo ha detto...

Come si è evoluta la lista? No, il ragionamento non tiene, anche solo per il fatto che ci sono state liste ancora più penalizzate, nell'accesso ai media, e che non avevano dietro uno "sponsor" come Grillo.
Quella dei grillini è stata la prima a proporsi, ed era in gestazione almeno dal settembre dello scorso anno, se non di più, visto che il meetup si è sempre mosso in questa direzione.
Il paragone, quindi, con le altre liste è più che giustificato, e si può fare con le percentuali.
Certo, l'1,80% non è poco, viste le altre, ma nemmeno paragonabile al risultato montemurlese, o a quello di Empoli. Via, ammettetelo: per aver portato Grillo a Prato, il risultato non è stato dei migliori...
Su Milone, non si può che concordare che sia stato il vero grande perdente!