TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 10 giugno 2009

Prato al ballottaggio. 52 contro 5, ma...

... consigliamo vivamente a Carlesi di non basarsi sulle dimensioni del programma. Anche l'Ulivo del 2006 presentò un tomo enorme, che alla prova dei fatti si rivelò assolutamente inutile, oltre che sconosciuto ai più.
Quindi, meno pagine e, come consigliato per la provincia, iniziare a capire che per riacquistare credibilità deve essere fatta una assunzione di responsabilità, senza scaricare costantemente la colpa su quello che ha fatto o non ha fatto il governo Berlusconi. Il risultato del primo turno ha reso evidente che non serve proprio a niente!
Se scrivo, giusto ad esempio (ma è una buotade...), che risolverò i problemi del traffico a Tobbiana, ma poi in lista vado a mettere quell'assessore ai lavori pubblici che in questi anni non è proprio riuscito a risolverlo, che credibilità posso avere?
Noi, su questo, mediteremmo un po'...
MV

da la Nazione del 10/06/09
Carlesi: ‘Solo da noi risposte ai problemi della città’

‘Il mio programma in 52 pagine, Cenni solo in 5»
CARLESI, come le sembra il ballottaggio, il giorno dopo?
«Il voto nei quartieri Est e Centro ha condizionato molto il risultato. C’è una parte di città che sta ‘bene’ e che vuol lasciare indietro l’altra. Ma sono convinto che la vittoria è solo rimandata».
Perché?
«Perché solo il nostro programma ha risposte vere ai problemi della città».
Il suo avversario Cenni la invita a un faccia a faccia pubblico.
«Sono disponibile, ma partendo appunto dai programmi, quelli depositati per legge il 9 maggio. Non parteciperò a nessun faccia a faccia in cui si parli di farfalle...»
Cenni parla di farfalle?
«Il mio programma sono 52 pagine, il suo cinque. Ed è quello dovrebbe approvare in consiglio comunale se fosse eletto. Va benissimo un confronto: la mia pagina con la sua riga...».
Cenni ha detto che il suo programma è un ‘working in progress’
«Tipico del centrodestra: scrivere poco e dire tutto e il contrario di tutto. Io invece ho scritto tutto quello che intendo fare. A cominciare dalle maggiori risorse alle circoscrizioni che saranno le responsabili della manutenzione della città, comprese quelle in cui ha vinto il centrodestra. E vedremo se saranno capaci di far meglio...»
Cinque anni fa tra Romagnoli e Bernocchi c’erano 19mila voti di differenza, oggi fra lei e Cenni poco più di 2mila: come lo spiega?
«Ci ha penalizzato l’astensionismo del nostro elettorato».
L’affluenza è calata di 2 punti: sono al massimo 2mila voti.
«Se c’è stato un problema è che, pur avendo fatto tanto, evidentemente non siamo riusciti a comunicare bene il nostro progetto. Ma in questi giorni saremo ancora di più fra la gente e faremo capire che solo il centrosinistra ha le risposte per i problemi di Prato, senza lasciare indietro nessuno».
Ha avuto in percentuale meno voti delle sue liste: perché?
«E’ un fatto tecnico, succede».
Cenni però ne ha avuti di più.
«Evidentemente non sono stato favorito dal voto disgiunto».
Le alleanze?
«Noi siamo pronti al dialogo sui programmi. E non siamo per le macedonie in cui ci metti la frutta e il cavolfiore. Se Cenni le gradisce, noi no».
L’Italia dei valori è il secondo partito della coalizione: in caso di vittoria avrà il vicesindaco, come Loredana Ferrara da tempo chiede?
«Sulla giunta non ho ancora preso nessuna decisione».
Un pronostico per il 21 giugno?
«Vinceremo, non c’è dubbio. Questa città sa che l’unica guida possibile è quella del centrosinistra. La maggioranza della città non vuole stare bene, lasciando indietro chi è in difficoltà».
Anna Beltrame

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