TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 13 giugno 2009

Prato al ballottaggio. Si riparla di rifiuti

Senza dubbio, Cenni ha azzeccato tempi, temi e modalità, costruendo, è il caso di dirlo, una proposta convincente sulla gestione del ciclo dei rifiuti, mentre Carlesi - che tira fuori dal cappello a cilindro la proposta del dissociatore molecolare - "occhieggia" un po' troppo agli industriali, apparentemente orfani del loro "campione". Vogliamo ricordare però anche quanto lo stesso Cenni si collocasse sulla stessa linea di Carlesi prima dell'inizio della campagna elettorale, proprio durante gli incontri con l'UIP: l'inceneritore come "extrema ratio".
Certo, rimane quanto il PDL propone sul suo programma elettorale. Rimane anche da capire cosa proponga la Attucci (che però, se dovessero vedere che è la strada vincente, potrebbe essere "convinta" ad aderire alla linea cenniana).
Intanto, sul tema il punto lo possiamo assegnare a Cenni...
MV


da la Nazione del 13/06/09
Cenni: «Tia da rivedere»
Sui rifiuti: pagare per quanto si produce, no all’inceneritore
«LO SMALTIMENTO dei rifiuti non si può risolvere con l’inceneritore, ma va affrontato, a lunga scadenza, con una politica che trasformi la spazzatura in una risorsa». E’ stato un dibattito molto partecipato quello andato in scena ieri mattina al comitato elettorale di Roberto Cenni, candidato del centrodestra, sul tema dei rifiuti e dello smaltimento. Un tema di grande attualità che ha richiamato molte persone preoccupate non solo per i costi dello smaltimento ma anche per l’ambiente. Alla conferenza oltre a Cenni hanno partecipato anche Sandro Ciardi, Nicola Scialdone e Alessandro Vannini del movimento civico Giovani e famiglia/ Prato civica insieme all’ingegnere Giuseppe Vitello, ex presidente di Sea Risorse di Viareggio.
Durante la conferenza Cenni ha esposto il suo programma sui rifiuti: «Le strade da percorrere devono essere molteplici perché l’inceneritore non può essere una risposta per il futuro. Credo che sia necessario creare una politica di intervento a lungo termine per gestire i rifiuti nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini. La strada dell’inceneritore è una risposta a breve termine che può essere percorsa in situazioni di emergenza, ma il dovere di un’amministrazione comunale è quello di mettere in campo una politica dove i rifiuti siano visti come un’opportunità invece che un costo».
Tra le proposte avanzate durante l’incontro, Ciardi ha chiesto entro sei mesi l’estensione della raccolta porta a porta a tutta la città per incentivare la politica del riuso e del recupero. Una proposta ascoltata con interesse da Cenni che ha puntato l’attenzione sulla necessità di cominciare dall’origine per risolvere il problema dei rifiuti: «E’ necessario andare alla fonte del problema — ha spiegato — intervenire sulla quantità e riciclabilità dei rifiuti e degli imballaggi, compatibilmente con le competenze di un sindaco. Se è importante differenziare è altrettanto importante recuperare. I passi da percorrere sono il riuso, il recupero e il riciclaggio». Secondo Cenni la soluzione del termovalorizzatore parte già svantaggiata: «Per il funzionamento occorre più energia di quanta se ne produce, senza pensare alle emissioni di Co2, quindi serve un’ottica a lungo termine dove anche la tariffa dei rifiuti andrà rivista: famiglie e imprese non dovranno più pagare in base ai metri quadri di abitazioni e aziende, ma in base alla reale produzione». E’ in questo contesto che si è inserita l’analisi di Giuseppe Vitello che ha parlato della necessità di inserire la raccolta differenziata in un meccanismo completo che comprenda anche gli impianti per il trattamento e il riciclaggio dei rifiuti, mentre l’Asm dovrà diventare una società che si occupa della raccolta ma anche del recupero dei rifiuti..

da il Tirreno de 13/06/09
«Aumentiamo la raccolta porta a porta»

Cenni critica Asm e presenta il suo manager Vitiello, ex Sea di Viareggio

MARIA LARDARA

PRATO. Per vederci più chiaro sulla faccenda ha persino scomodato un super esperto della materia di Viareggio, come l’ingegnere Giuseppe Vitiello, ex Sea di Viareggio. A Roberto Cenni saltano i nervi quando si tocca il tasto del ciclo dei rifiuti: «Ho mandato una lettera al presidente di Asm per conoscere i dati su come viene destinata la raccolta differenziata a Prato. Finora non è arrivata nessuna risposta».
Nuovamente, il candidato sindaco del centrodestra non fa mistero della sua posizione anti-inceneritorista. «Questi impianti non risolvono il problema di come recuperare gli scarti. Rappresentano solo la strada più facile per aggirare l’ostacolo principale: con il termovalorizzatore si brucia più energia di quanto la si potrebbe recuperare con i rifiuti. Sarà da ripensare a questo punto anche la funzione dell’Asm, che dovrebbe occuparsi non solo di smaltimento, ma anche di ritiro e recupero di questi materiali». Che fare dunque per evitare che un giorno Prato e la Toscana possano trasformarsi in una Napoli e Palermo? Una ricetta è quella proposta dal gruppo di Giovani e Famiglia, con l’imprenditore tessile Sandro Ciardi in testa alla lista che fin dagli inizi ha appoggiato il candidato del centrodestra. «Si tratta di un accordo programmatico e non ideologico, fondato sulla convergenza di argomenti comuni come l’ambiente», puntualizza Ciardi. Via i cassonetti della spazzatura nel giro di sei mesi, sviluppo del sistema porta a porta allargato a tutta la città, sull’esempio di Vaiano e del centro storico dove la sperimentazione di questo servizio ha avuto successo. «Una delle più grosse bugie dell’Asm - sostiene Ciardi - è quella di raccontare ai cittadini che l’incremento del porta a porta del genere avrebbe dei costi insostenibili. Il problema è che, anche volendo rincorrere la politica del termovalorizzatore, l’impianto di Case Passerini non vedrebbe la luce prima di sei anni e l’allarme dello stesso governatore Martini è che entro tre anni saremo sommersi dai rifiuti con le discariche strapiene».
Discorsi di impronta ecologista che hanno drizzato le antenne di quanti erano presenti all’incontro organizzato ieri mattina all’ex cinema Cristall: tra gli altri, esponenti del comitato di Casale, Municipio Verde, grillini e Legambiente.
Sulla necessità di voltare pagina a Prato per quanto riguarda la raccolta differenziata, si è fatto subito intendere Giuseppe Vitiello. «Non può essere considerata un’appendice del sistema di raccolta dei rifiuti. La realtà di Prato ha tutti i numeri per sviluppare in un certo modo il porta a porta. Che non significa andare a ritirare il rifiuto dal cittadino per portarlo da qualche altra parte. Esemplificando, se un chilo di organico si trasforma in compost, allora riesco a ricavare un’opportunità. Dobbiamo cambiare la mentalità che vede nel rifiuto un problema, anziché una risorsa».

da il Tirreno del 13/06/09
Carlesi: «No all’inceneritore e sperimentiamo il dissociatore»

PRATO. Ma chi l’ha detto che Massimo Carlesi è d’accordo con l’inceneritore a Pantanelle? «Non sono certo stato io». Parola di candidato sindaco del centrosinistra che fa il punto sulla questione rifiuti. «Ho detto invece che bisogna fare di tutto per evitare che ci sia necessità del termovalorizzatore al Calice». E spiega anche come: «Sono per la raccolta differenziata spinta con il recupero altrettanto spinto di tutto il materiale possibile anche plastico. Ora siamo al 47 per cento di raccolta differenziata entro il 2012 dovremo arrivare al 65». Ma c’è anche qualcosa d’altro: «Mi hanno presentato progetti che giudico interessanti, alternativi agli inceneritori: uno in particolare che anche il Comune di Peccioli sta sperimentando, riguarda l’uso di uno strumento che consente anche di recuperere energia. Si tratta del dissociatore molecolare che a basse temperature riesce a disintegrare i materiali e a produrre energia. In questo modo si potrebbero accontentare anche gli imprenditori che puntano alla relizzazione del termovalorizzatore anche per avere sollievo sulle bollette energetiche». Prato - garantisce Carlesi - potrebbe avviare la sperimentazione del dissociatore. Progetti anche sulla Tia e sul fronte delle imprese etniche: «La Tia potrà calare quando tutte le aziende pagheranno. Il modo c’è: fare controlli incrociati tra le aziende iscritte alla Camera di Commercio e l’Agenzia delle entrate attraverso il codice fiscale». «Se diventerò sindaco - aggiunge - creerò un nucleo speciale per quel tipo di fatturazioni, notifiche e solleciti con controlli semestrali. E per tenere a freno i furbetti che svuotano nei cassonetti altrui, istituirò dei controlli giorno e notte fatti da vigili urbani in borghese».

da il Tirreno del 13/06/09
DI MARTINO
«Il Pdl vuole l’inceneritore»

PRATO. «Cenni non vuole l’inceneritore? Sarei curioso di conoscere anche la posizione della candidata Attucci, visto che il sindaco non ha competenze in materia di rifiuti a livello territoriale e che spettano, invece, alla Provincia». Non fa tanti giri di parole Franco Di Martino, presidente di Legambiente di Prato, per smontare le tesi del candidato sindaco del centrodestra sull’inceneritore. «Senza contare che la riduzione dei rifiuti dipende dalla scelte del governo di cui fa parte la coalizione di Cenni e che, com’è noto, è schierato su posizioni favorevoli alla costruzione degli inceneritori. C’è insomma un’incongruenza di fondo», fa notare di Martino. Picchia duro anche Maria Rita Cecchini di Legambiente di Prato. «Nei discorsi di Cenni si scorge una certa retorica populista, forse pensata per prendere qualche voto di ballottaggio in più. Come si fa a dire che l’aumento della spazzatura rappresenta un’opportunità? Il concetto di rifiuto - osserva la Cecchini - rappresenta di per sè una sconfitta da correggere con buone pratiche ambientali che partono dalla responsabilità e dal comportamento individuale».
Ma.La.


1 commento:

Anonimo ha detto...

La sinistra è allo sbando più totale. Ha solo la fortuna di contare sul fatto che tanti criticano, ma poi non hanno il coraggio di decidere per il cambiamento.
Ne riparleremo fra cinque anni, sempre che ci sia ancora una città.

Francesco Fedi