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La mer, la fin...

martedì 9 giugno 2009

Prato al voto. L'ondata del centrodestra

Dati da meditare...
MV

da il Tirreno del 09/06/09
La grande ondata del centrodestra

Non era mai accaduto: ballottaggi in Comune, Provincia e Montemurlo
Massimo Carlesi si ferma al 47,24, a due punti di distanza da Roberto Cenni (45,28) Valbisenzio a sinistra, Montalbano in scivolata
PRATO. E’ ballottaggio. Dappertutto, in Comune come in Provincia. Per il centrosinistra un incubo. Per il centrodestra carte buone, tutte da giocare. Certamente per una Prato che scivola a destra, è Storia. Confronto in Provincia, ma soprattutto scontro diretto in Comune. Il 21 di giugno Massimo Carlesi, candidato sindaco del centrosinistra e Roberto Cenni, “cavallo di razza” del centrodestra, giocheranno l’ultima, definitiva, partita per la poltrona di piazza del Comune. Inaspettato, o forse no. Sono a 2 punti di distanza: Carlesi bloccato sul 47,38 con uno 0,5% in meno della coalizione. Cenni al 45,08% è poco meno di un punto sopra la sua coalizione.
La geografia del voto, un voto assolutamente politico, è chiarissima: la Vallata tutta quanta, resta una roccaforte del centrosinistra anche se rispetto alle amministrative 2004, i sindaci - tutti riconfermati, per altro - perdono diversi punti percentuali (a Vaiano, il top lo raggiunge Annalisa Marchi che perde poco meno di 20 punti).
Il Montalbano si sposta decisamente verso destra: il voto alle Provinciali attribuisce a Cristina Attucci, la giovane candidata voluta dal Pdl, la vittoria a Poggio a Caiano, il suo feudo. Ma la novità è Carmignano - centrosinistra ben saldo in sella, almeno fino a ora - dove Lamberto Gestri è risultato avanti ma di misura (44,47 contro 42,01). Al ballottaggio anche Montemurlo - spoglio lentissimo nelle 17 sezioni - il cui trend è stato chiaro fin da subito: il candidato del centrosinistra Mauro Lorenzini non è andato oltre il 47,6 mentre Aurelio Biscotti, appoggiato dal centrodestra, l’ha tallonato superando il 43.
Ma quello che brucia è il risultato in Comune. Due circoscrizioni perse: la Est, il “buco nero” dove il centrosinistra si ferma al 39% mentre il centrodestra sfonda il tetto del 50, e la Centro 49 a 44. Al comitato di Carlesi, in via Muzzi, dove lo staff si è riunito e dove, assieme a un centinaio tra fedelissimi e supporter, si è seguito lo spoglio sul maxischermo attimo per attimo, tutto è stato chiaro alla sessantesima sezione, pari a un terzo (sono 178) delle totali. Carlesi era a poco più del 48%, Cenni poco sopra il 44%. Difficile, quasi impossibile, per il candidato sindaco del centrosinistra raggiungere la salvezza. Poi i numeri sono cambiati: meno uno per il primo, più uno per il secondo.
Un’altra evidenza, probabilmente la più pesante, è saltata agli occhi mentre i numeri scorrevano: che il candidato sindaco Carlesi non ha avuto l’effetto trascinante che invece il centrosinistra si aspettava. E’ rimasto sempre un po’ sotto i voti della lista, in una percentuale che si è andata stabilizzando sullo 0,50% in meno. Al contrario di Cenni che invece, rispetto ai voti di coalizione, ha guadagnato poco meno dell’1%. Un voto tutto da analizzare. Certamente politico, si diceva, perché il partito leader del centrosinistra, il Pd, ha retto piuttosto bene e ha raggiunto e mantenuto l’onorevole percentuale di circa il 40%, conquistando quasi due punti e mezzo rispetto al risultato delle Europee (Comune di Prato) pari al 37,8%. Evidentemente in questo caso ha avuto effetto il voto disgiunto: chi ha votato un partito della lista di centrosinistra ha poi votato un altro sindaco. Gli analisti, al lavoro praticamente da subito, sostengono che una percentuale potrebbe addirittura essere andata al concorrente del centrodestra. E qualcuno si spinge a ipotizzare addirittura una sorta di trappola tutta interna al Pd. Che il candidato però smentisce. Piuttosto deludente invece la performance dell’Italia dei Valori, il primo e più forte alleato del Pd che se nelle Europee aveva strappato quasi il 7% (6,94), nel listone del centrosinistra ha raggiunto un magro 4,20, perdendo quasi due punti e mezzo. Molto probabilmente qualcosa è stato “regalato” al partito di maggioranza e qualcosa ai “grillini”. Le liste minori, tutte assieme, hanno sfiorato il 4% senza raggiungerlo per pochi decimali. Il commento è stato: «Hanno fatto il loro».
Tonfo clamoroso della lista Milone che da subito si è attestata al 2 mezzo per cento ed ha avuto un’oscillazione minima, finendo la gara a circa 2,60%. In pratica la lista Milone, ex assessore della giunta Romagnoli, leader di “Prato libera e sicura” non superando lo sbarramento fissato al 3%, sarà destinata a scomparire. Sul fronte della sinistra “dura e pura”, che si è frantumata preferendo correre in autonomia, risultati minimi: Rifondazione, candidato sindaco l’architetto Paolo Paoletti, ha strappato un 1,6% dimezzando il risultato delle Europee. Voti che probabilmente sono andati, almeno in parte, alla lista dei Grillini, con Fausto Barosco, candidato al Comune. Sul fronte del centrodestra è la Lega Nord a non aver avuto quell’exploit atteso: si è fermata al 5,12%. Chiuso lo spoglio inizia ora il periodo delle alleanze difficili, in vista di un ballottaggio difficilissimo. La percentuale di voto ottenuta da Aldo Milone certamente andrà a Cenni. Carlesi, invece, dovrà recuperare a sinistra oltre a quella quota d’astensione che l’ha penalizzato.
Cristina Orsini

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