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La mer, la fin...

martedì 2 giugno 2009

Prato verso le amministrative. E' giovane, è donna e per l'inceneritore...

Lasciamo ai lettori la sentenza...
MV

da il Tirreno del 02/06/09
Unire la Valbisenzio col Mugello: il sogno può diventare realtà

Cristina Attucci è l’esponente del centrodestra che punta alla presidenza della Provincia

«Il turismo è una risorsa ancora poco valorizzata»

PRATO. E’ giovane e donna. Ed è una mamma lavoratrice. Si chiama Cristina Attucci la diretta concorrente di Lamberto Gestri, candidato al centrosinistra, alla presidenza della Provincia. Giovane ed agguerrita. Un bagaglio di esperienza politica come consigliere comunale di Poggio a Caiano e tanta voglia di svecchiare il modo di amministrare la cosa pubblica. Soprattutto è pronta a dare battaglia contro le lentezze burocratiche, a partire dagli appalti.
C’è chi sostiene, vedi Lamberto Gestri, che lei abbia un programma inconsistente. Un’affermazione non da poco. Lei che cosa replica?
«Il programma ce l’ho ed intendo attuarlo al contrario del centrosinistra che in questi anni non ha realizzato un granché. Si parla ancora della bretella Prato-Signa e delle metrotramvia Firenze-Prato-Pistoia. Ma è roba che ci viene raccontata da trent’anni e ancora non si è visto niente».
Se diventerà presidente della Provincia a quale opera pubblica darebbe la precedenza?
«Ho due priorità: la bretella Valbisenzio-Mugello e la circonvallazione di Poggio a Caiano. Diverse le ragioni. Unire la Valbisenzio col Mugello aiuterebbe i pendolari della Vallata a raggiungere più rapidamente Firenze, inoltre faciliterebbe il turismo in quella zona. Si tratta soltanto di 4 chilometri in linea d’aria. Ne ho parlato col ministro Matteoli e si è detto interessato. Il Governo può darci una mano in questo senso anche se abbiamo perso l’occasione giusta quando è stata realizzata la variante di valico. Inoltre la 325 ha bisogno di essere riqualificata anche se le esigenze di qualche anno fa, quando c’erano tante fabbriche in Vallata, non sono più le stesse: il traffico pesante è molto diminuito. E’ poi incredibile che ancora non sia realizzato il chilometro e mezzo di circonvallazione di Poggio. Un progetto che risale a cinque anni fa. Il traffico pesante continua a passare dal centro accrescendo l’inquinamento. Ritengo inoltre necessaria una stazione ferroviaria ad Oste».
La Provincia che ruolo può avere nell’aiutare il distretto da risollevarsi dall’attuale crisi economica?
«Occorre prima riflettere su di un fatto: la crisi strutturale del tessile non è nata ora. Certo adesso tutto si è aggravato dalla concomitanza degli effetti negativi del distretto illegale cinese e dalla crisi finanziaria mondiale. Responsabilità della Provincia è quella di essersi attivata in ritardo. Il tavolo di distretto è utile ed è bene che venga mantenuto, sia che vinca il centrodestra che il centrosinistra, ma è partito tardi. Ritengo che il progetto di Roberto Cenni che punta al rilancio del cardato rigenerato debba essere sostenuto anche economicamente. Può riscuotere molto successo anche in Europa. La Provincia deve avere il ruolo di stimolo alla progettazione del futuro del distretto: bisogna cercare di far restare i nostri giovani, magari migliorando anche i corsi di formazione della Fil, rendendoli più in sintonia con le richieste delle associazioni di categoria».
Quanto è importante per lei il turismo, sia dal punto di vista culturale che economico?
«Il tessile resterà sempre la nostra base. Ci sono però ampi margini per sfruttare meglio le ricchezze del nostro territorio in modo da richiamare più turisti e offrire occasioni di lavoro. Va valorizzato il circuito culturale che comprende le tombre etrusche di Comeana, passando dal museo Soffici e al centro storico di Prato che va riqualificato. Ecco, manca la valorizzazione di ciò che già possediamo».
Termovalorizzatore: cinque anni fa non si parlava d’altro. Oggi sembra che il problema rifiuti non esista più.
«E’ stata sbagliata la politica dell’autosufficienza delle Province: ognuna doveva pensare a smaltire i propri rifiuti, non tenendo conto del fatto che la nostra provincia ha un territorio limitato. E prevedere tre termovalorizzatori a poca distanza fra loro è stato uno sbaglio. Ritengo che sia giusta la strada della raccolta differenziata ma non sarà mai sufficiente a risolvere totalmente il problema dello smaltimento. E ritengo quindi che l’uso del termovalorizzatore vada messo nel conto».
Giovanni Ciattini

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