TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 6 giugno 2009

Prato verso le amministrative. Programma di Sinistra RossoVerde per il Comune di Prato

Pubblichiamo la versione integrale del programma della Sinistra RossoVerde per il comune di Prato.

MV

Negli anni passati una intera generazione di industriali ha prodotto ricchezza ed occupazione nella nostra città. La generazione successiva invece ha prodotto danni incalcolabili. Fino a quando hanno potuto si sono permessi di pagare i tessitori sottotariffa, creando quella guerra tra terzisti e piccole aziende artigiane che ha prodotto innumerevoli danni, dopodiché non hanno trovato di meglio che delocalizzare le loro aziende oppure addirittura chiuderle affittando i capannoni alla nuova manodopera straniera che prendeva campo in città.
Lungimiranti affaristi, poi, hanno cominciato a costruire, ed è qua che le amministrazioni comunali hanno fallito, senza mai dare niente in cambio alla città salvo rarissime eccezioni.
Plaudiamo quegli imprenditori che hanno invece saputo rinnovarsi e dare lustro e lavoro alla nostra città, alla nostra popolazione, tuttavia questi illuminati si possono contare solo sulle dita delle due mani. Gli altri hanno chiesto aiuti, ricevuto incentivi, e poi si sono dileguati, tant’è che anche di recente proprio uno di loro ha puntato il dito verso questo malcostume dei propri colleghi.
A questo scempio dobbiamo avere il coraggio di dire basta. Crediamo opportuno premiare invece chi fa impresa sfruttando le nuove tecnologie, chi fa ricerca dando lavoro ai propri concittadini e permettendo a Prato di primeggiare o quantomeno competere con altre realtà italiane, europee e mondiali. Queste aziende vanno incentivate dando loro la possibilità di promuovere i propri prodotti alle fiere di tutto il mondo.
Crediamo inoltre che l’unica via di uscita sia la cooperazione fra i cittadini. Sosteniamo con forza quella idea che qualche hanno fa portò i cittadini di Pedavena a consorziarsi e salvare la fabbrica che produce l’omonima birra mantenendo così i posti di lavoro, rilanciando il marchio e gestendo direttamente l’azienda che attualmente va a gonfie vele. La stessa cosa è successa per la Brenta di Avezzano. Esempi come questi in Italia ci sono e crediamo che sia l’unico modo affinché l’interesse di un singolo non prevalga sull’interesse di molti. Anche in questo caso una amministrazione comunale lungimirante ed attenta potrebbe dare incentivi ed aiuti alla popolazione attraverso tutte quelle reti che stanno nascendo o sono già nate e che parlano di agricoltura biologica, tipica e didattica, della cura e del restauro del territorio e della città, del mutuo soccorso, della produzione e gestione di servizi ambientali, sociali, culturali; nell’artigianato, nel commercio equo, nella finanza etica, nel turismo responsabile, nella produzione di informazione, di cultura, etc.
Altro settore di intervento è sicuramente quello del turismo e della cultura.
Riteniamo di fondamentale e strategica importanza questi due settori anche in prospettiva occupazionale.
Grandi investimenti dovranno essere convogliati sulla zona archeologica di Gonfienti per far si che si completino i lavori di scavo della città etrusca in modo che si apra prima possibile un museo e la città stessa possa essere fruibile a tutti, così come vanno riportate alla luce tutte quelle opere presenti nella nostra città, ad esempio tutta la rete di gallerie e tunnel che sono nel sottosuolo del centro storico, affinché Prato diventi città appetibile anche sotto il punto di vista turistico. Il restauro degli affreschi del Lippi nella basilica del Duomo ne è l’esempio lampante.
Manchester, Bilbao e tutte le grandi città industriali hanno vissuto prima di noi lo spettro della disoccupazione e della decadenza, si sono risollevate grazie a interventi sostanziosi anche nel campo della cultura.
Abbiamo uno splendido piazzale che fa da ingresso al museo del Tessuto, l’anfiteatro del museo Pecci ma anche il piazzale dell’università presso Porta al Serraglio e non ultime le splendide piazze del nostro centro storico. Crediamo che sia giunta l’ora che debbano cominciare a vivere, a pulsare, ad impregnarsi di iniziative locali, nazionali ed internazionali che riportino i pratesi a rivivere la propria città ed i turisti a fruire della stessa.

La partecipazione alle scelte strategiche sulla città da parte dei cittadini è per noi argomento di vitale importanza. Intendiamo coinvolgere in varie forme tutto il tessuto sociale della nostra città a partire dall’associazionismo, dai comitati cittadini ed a tutte quelle forme di organizzazioni presenti sul territorio che vogliano far si che si crei un percorso condiviso fra l’amministrazione comunale ed i cittadini stessi. E’ nostra intenzione istituire un organo aperto a tutta la popolazione che non sia solo consultivo ma anche deliberativo. Crediamo sia giunto il momento che i cittadini intervengano direttamente nelle questioni, in tutto l’arco di una legislatura e non solo quando vengono chiamati al voto per le elezioni.

La questione ambientale è e sarà il tema fondante del nostro presente e del nostro futuro. Un futuro che passa verso uno sviluppo eco-sostenibile del nostro territorio, che sia capace di dare forza-lavoro e che migliori la qualità della vita della popolazione. Diciamo basta alla cementificazione selvaggia che ha caratterizzato Prato negli ultimi decenni. Occorre organizzare un efficace sistema di raccolta differenziata dei rifiuti e conseguentemente scongiurare la presenza sul nostro territorio di inceneritori o rigassificatori.

Strettamente legata a ciò inseriamo l’urbanistica. Siamo arrivati ad un punto critico per quanto riguarda questo tema. Troppe costruzioni, troppo poche infrastrutture collegate, sempre meno verde. Crediamo opportuno fermare quello che definiamo lo scempio più grosso perpetrato nella nostra città che ha avuto con la costruzione della Multisala, nella zona ovest, la ciliegina di una torta che in troppo pochi si sono spartiti.
Non diciamo un no pregiudiziale alla costruzione del polo espositivo all’ex Banci ma dobbiamo essere estremamente chiari e sicuri di quale contenitore dovrà diventare quella struttura, le modalità gestionali e l’indotto che porterà alla nostra città. Fare un polo espositivo ( quando tante esperienze di questo genere sono in stato di fallimento in quasi tutta l’Italia ) su basi poco certe ci trova nettamente contrari e comunque dovrà essere un passo che richiederà il massimo coinvolgimento della città e una grande forma partecipativa della popolazione in linea con quanto detto poco sopra in merito alle scelte strategiche.

La cultura come veicolo di rinascita. Crediamo che sia di fondamentale importanza che la gente ricominci ad uscire di casa. Dobbiamo riuscire a sconfiggere la logica della televisione mercificata e degli esempi negativi di successo ad ogni costo. Intendiamo promuovere e sostenere tutte quelle iniziative che andranno contro questa logica. Free source, telestreet e radiostreet, un più facile accesso alle tecnologie informatiche, all’autoproduzione dell’informazione e tutte quelle iniziative che serviranno per dare espressione alle comunità, dal centro cittadino alle periferie, tutti si devono sentire coinvolti in un progetto/processo di città diversa, una città possibile, una città che cambia.

Una città che passa da città grande a grande città.

Il nostro programma si centra verso cinque punti che riteniamo imprescindibili per il risanamento della nostra città.
Essi sono:

1) questione morale, etica e trasparenza.

2) lotta alla disoccupazione attraverso la riqualificazione del territorio, la ricerca e lo sviluppo.

3) sicurezza. Diritti e doveri dei cittadini.

4) urbanistica e ambiente.

5) riqualificazione del centro storico e delle periferie.


1) Riteniamo fondamentale, in un periodo ove si sente in maniera pressante il distacco fra i cittadini e le istituzioni, riprendere e dare fiducia alla popolazione attraverso candidature e programmi che siano credibili o meglio che non siano frutto di spartizioni fra pochi. Troppo spesso, anche in passato, si e’ assistito ad una sorta di gioco delle tre carte dove una classe politica e’ stata spostata da una collocazione all’altra facendo si che l’amministratore diventi una professione. La politica non e’ un lavoro!!! Quello che facciamo lo facciamo per passione, per amore della nostra città e perché ci sentiamo di dare un contributo fondamentale alla risoluzione dei problemi della città. Quando finiremo il nostro mandato ce ne torneremo tutti ai nostri lavori di origine con umiltà e senso di responsabilità verso la cittadinanza.

2) In questo momento di drammatica crisi economica mondiale la nostra città è ancora più colpita :il settore tessile che per anni e anni era stato il fulcro trainante della nostra economia adesso è in ginocchio. Crediamo non servano a niente i vari tentativi per rianimare un moribondo se non quello di sostenere quelle aziende che investono in ricerca. Nostro dovere invece e’ quello di dare risposte concrete. Individuiamo nel settore turistico la parziale risposta alla nostra crisi. Investendo sul nostro territorio, nei siti archeologici come Gonfienti, nella rivalutazione delle opere d’arte e nella riscoperta e ristrutturazione di tutta la rete di tunnel che ci sono sotto il nostro centro storico. Nella nostra città ci sono varie eccellenze, pensiamo a quelle nella medicina, compito nostro e quello della città tutta sostenerle ed incentivarle attraverso strutture e contributi che possano far si che i “cervelli” della nostra città non siano costretti ad emigrare altrove.

3) La lotta all’illegalità deve essere accentuata. Pensiamo che non basti solo agire contro chi “viene”. Prato in passato e’ stata città campione di accoglienza. Lo deve rimanere. Tuttavia va combattuto tutto ciò che non e’ legale e quindi potenziamento delle attività delle forze dell’ordine e della polizia municipale ma anche controlli rigorosi e inflessibili verso chi si arricchisce sulle spalle della comunità inserendo anche misure drastiche verso quei soggetti che evadono il fisco, per esempio affittando al nero le proprie abitazioni o magazzini.

4) Proponiamo il Patto Urbanistica Zero. Non piu’ un granello di cemento dovrà cadere sul nostro suolo negli anni a venire. Le uniche concessioni dovranno essere rivolte verso il cosiddetto “conservativo”. E’ inammissibile che si continui a costruire su un territorio che per mq. E’ il più piccolo della toscana e in cui si fanno sempre più difficili le condizioni per le opere di urbanizzazione sul nuovo.

Ulteriore impegno verso la raccolta differenziata in modo da scongiurare malsane idee verso chi vuole inceneritori, termovalorizzatori o quanto altro leda alla salute dei cittadini.

5) Vogliamo fortemente che i cittadini pratesi si riapproprino della loro città. E’ impensabile che il centro storico, che dovrebbe essere il buon biglietto da visita agli occhi del turista, stia lentamente morendo a causa della mancanza di “vita pubblica”, iniziative e coesione sociale.
Lo stesso discorso vale per le periferie sempre più asfittiche, vuote di contenuti e ridotte solo a meri quartieri dormitori. L’unica risposta plausibile e’ la cultura del fare e del proporre. In questo caso l’associazionismo pratese e l’amministrazione comunale si devono fare carico di promuovere eventi che riportino fuori dalle proprie case la gente, i proprietari dei fondi del centro storico dovranno cercare di calmierare gli affitti per far si che si ricominci a usufruire appieno di questi nostri spazi cittadini.
Deve rinascere il Comitato Fiera che nella metà degli anni settanta seppe imprimere con forza la partecipazione dei pratesi alla vita cittadina nel mese di settembre, la sostanziale differenza dovrà essere quella che non basterà fare iniziative per un mese ma per tutto l’anno. Questo comitato dovrà avere la partecipazione attiva di tutte le associazioni pratesi ma anche delle eccellenze cittadine dello sport, dello spettacolo e della cultura.
Lo stesso spazio culturale, Officina Giovani, di Piazza dei Macelli deve avere uno sviluppo ulteriore per permettere ai nostri giovani di fruire appieno delle potenzialità dello stesso. Grandi spazi dovranno essere concessi alle compagnie teatrali cittadine, gruppi musicali e scuola di musical ma anche a tutti quei soggetti che lottano e si affermano nella nostra città affinché venga debilitato quel senso di disagio ormai latente verso tutta la popolazione.

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