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La mer, la fin...

giovedì 4 giugno 2009

Prato verso le amministrative. Strascichi giudiziari dopo Berlusconi...

... ma non per Berlusconi, bensì per chi ha manifestato contro la sua "calata"!
MV

da il Tirreno del 04/06/09
In arrivo una valanga di denunce

I contestatori di Berlusconi rischiano la segnalazione in Procura

La Digos esamina foto e filmati E YouTube viene invasa dai video

PRATO. Non arriveranno subito, ma prima o poi arriveranno, questo è certo, le conseguenze della manifestazione organizzata martedì pomeriggio davanti al Museo Pecci per contestare il comizio del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, venuto a Prato per lanciare la volata dei candidati del Pdl Roberto Cenni e Cristina Attucci. La Digos della polizia sta esaminando le immagini riprese sul posto e l’intenzione e quella di denunciare quelli che verranno identificati.
Che cosa si contesta ai contestatori (se ci passate il gioco di parole)? Di aver preso parte a una manifestazione non autorizzata. Le altre possibili ipotesi di reato (l’oltraggio a pubblico ufficiale che si tenta di reintrodurre nel Codice penale e la resistenza a pubblico ufficiale) non dovrebbero nemmeno essere prese in considerazione.
La polizia si limiterà a visionare foto e filmati e l’intenzione, come detto, è di identificare il maggior numero possibile di coloro che hanno preso parte alla manifestazione. Secondo la Questura, i giovani che hanno urlato slogan contro il presidente del consiglio hanno violato il Tulps, Testo unico delle leggi sulla pubblica sicurezza, che all’articolo 18 prevede un preavviso al questore di almeno tre giorni per fare una manifestazione.
I contestatori di martedì, invece, si sono dati appuntamento davanti al Pecci attraverso la rete di Facebook e se verranno denunciati rischiano l’arresto fino a sei mesi.
Del resto era stato lo stesso questore Domenico Savi a dare la linea quando ancora gli incidenti non erano terminati davanti al Pecci. «Abbiamo allontanato i manifestanti - aveva spiegato - per due motivi: primo perché c’è una norma che vieta di disturbare i comizi, secondo perché la manifestazione non era autorizzata».
C’è da augurarsi che vengano identificati anche quelli, e non sono stati pochi, che in risposta agli sberleffi dei contestatori si sono piazzati nel vialetto del museo facendo il saluto romano. In teoria rischiano anche di più: l’apologia del fascismo è punita fino a due anni di reclusione, anche se è una norma scarsamente applicata.
Intanto ieri è comparsa davanti al giudice la donna di 31 anni residente a Vernio che martedì sera è stata arrestata dalla polizia con l’accusa di resistenza. E’ stata la stessa Procura a chiedere la scarcerazione dopo la convalida dell’arresto. Negli atti inviati in Procura non si fa alcun riferimento a motivi di carattere politico alla base della lite che ha provocato l’intervento della polizia, ma è andata proprio così. Da una sommaria ricostruzione sembra sia nata una lite tra la donna, venuta a contestare Berlusconi, e un sostenitore di Silvio. Secondo voci non ancora confermate, la donna sarebbe stata poi picchiata da altre persone intervenute a sostegno del primo. La polizia riferisce che quando la volante è arrivata sul posto, la donna se l’è presa con gli agenti e ne ha colpito uno al volto. Quanto agli scontri con le forze dell’ordine, da ieri YouTube è piena di filmati guardando i quali ci si può fare un’opinione.
Paolo Nencioni

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