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La mer, la fin...

giovedì 4 giugno 2009

Prato verso le amministrative. E poi, gli "outsider" in Provincia...

Vale quanto detto per gli "outsider" in comune...
MV

da la Nazione del 04/06/09
Ecco la Provincia ‘alternativa’

I tre progetti chiave degli uomini che sfidano centrodestra e centrosinistra
ANCHE PER loro la corsa sarà durissima, ma proveranno a strappare consensi a centrodestra e centrosinistra. Ecco chi sono e cosa propongono i candidati ‘alternativi’ alla presidenza della Provincia.

FRANCESCO QUERCI, Udc, 45 anni, avvocato: «Punteremo sul rilancio delle politiche energetiche e ambientali con la rivalutazione delle fonti rinnovabili come le biomasse della vallata, il fotovoltaico e tutto ciò che serve per fare in modo che non ci sia bisogno del termovalorizzatore; inoltre serve un rilancio culturale e turistico della città collegato ai microsaperi pratesi, dal manifatturiero tessile a quello edile; infine innovazione e ricerca tecnologica, anche applicata al tessile e all’edilizia con fibre innovative e sostenibili. E tutto per una migliore qualità della vita».

BRUNO GUALTIERI, Prato Libera&Sicura, 57 anni, manager azienda farmaceutica: «Al primo posto c’è il rilancio del tessile con il marchio ‘Born in Prato’ e lo sviluppo della ricerca, ma non con il Creaf che è una scatola vuota. In più serve un coordinamento con le università, perché Prato deve diventare la Normale del tessile; poi c’è il problema del credito alle imprese. La Provincia, in un’ottica di area vasta, deve ridurre o sospendere alcune tasse, attivare un fondo di garanzia e raccogliere più fondi europei; infine il sostegno alle famiglie e a chi ha perso il posto di lavoro con un fondo per disoccupati, anziani e deboli che certo non hanno bisogno del nuovo ospedale».

LUCIANO MENCACCI, La città per noi, 65 anni, sindacalista Uil: «Serve prima di tutto una rivalutazione del territorio provinciale partendo dalla viabilità e dalle frazioni abbandonate come Cantagallo e Migliana, dove non si capisce come la gente possa votare questi amministratori; inoltre servono grandi eventi per il turismo, una grande risorsa che deve essere assolutamente valorizzata; infine bisogna creare un consorzio di prodotti doc pratesi per sviluppare la vendita diretta nelle aziende e nella grande distribuzione».

LANFRANCO NOSI, Sinistra rossoverde, 34 anni, consulente settore risorse umane: «No all’inceneritore a Prato e a Case Passerini e chiusura di quelli di Montale e Baciacavallo. Per smaltire i rifiuti bisogna spingere su porta a porta e raccolta differenziata, così da centrare l’obiettivo rifiuti zero entro il 2020; vorremmo poi istituire un minimo sociale garantito per i residenti maggiorenni, ovvero un assegno di 550 euro, da modulare in base al reddito, con una parte in moneta complementare da spendere nei negozi accreditati; infine l’urbanistica: cemento zero a Prato, un parco naturale dalla Calvana al Monteferrato e verde al posto delle vecchie aree industriali».

CALOGERO MESSINA, Rifondazione, 48 anni, operaio rifinizione Fidias: «Punto su progetti per riportare il lavoro e aiutare le aziende tessili che ancora ci credono, anche se servono incentivi da parte dello Stato; inoltre deve nascere il distretto dell’ambiente, un distretto dove si sviluppino fotovoltaico ed eolico; infine ritengo che l’agricoltura e ilbiologico vadano spinti di più, perché ci sono ampi margini di crescita».

SALVATORE PIRRONELLO, Socialisti per le libertà, 56 anni, imprenditore: «Al primo posto c’è il lavoro, con tavoli di concertazione per far riprendere le piccole produzioni e cercare nuovi mercati attraverso la Provincia; poi la viabilità e le infrastrutture, da potenziare: chi parte da Poggio non può impiegare tre ore per arrivare in vallata; infine il sociale, con una grande attenzione alle associazioni di volontariato alle quali bisogna dare il giusto peso, più risorse e più attenzione».

RAOUL CANGEMI, Democrazia cristiana, 31 anni, studente: «Vogliamo puntare sull’innovazione per rilanciare l’industria, in particolare è necessario sfruttare brevetti mai considerati finora; servono poi più strutture per gli anziani e ci impegneremo per realizzarle; per aiutare il tessile, invece, proponiamo maggiori controlli così da equiparare le ditte straniere, che oggi in gran parte lavorano nell’illegalità, a quelle italiane regolari».

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