TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 4 giugno 2009

Prato verso le amministrative. Gli "outsider" in comune...

Ovviamente, la Nazione aveva già deciso da tempo chi erano i "minori" e chi no... Riservandogli il relativo spazio... minore...
MV

da la Nazione del 04/06/09
Lavoro, Gonfienti, zero rifiuti La sfida degli outsider

Comune: le proposte principali dei candidati ‘minori’
AVRANNO UNA missione impossibile, ma tutti sono convinti di avere le carte in regola per essere il prossimo sindaco di Prato. Vediamo allora chi sono e quali programmi hanno, in tre proposte, i candidati che cercheranno di strappare voti a centrodestra e centrosinistra partendo dalle retrovie.
PAOLO PAOLETTI, Rifondazione, 66 anni, architetto: «La centralità del lavoro è fondamentale, perché il lavoro è uno strumento di coesione sociale e di sviluppo della civiltà. Per questo diciamo no alla rendita finanziaria e immobiliare e sì alla produzione. Il distretto così com’è non lo vedremo più, da qui a settembre altre ditte chiuderanno e altri perderanno il posto, ma dobbiamo fare una riflessione sull’uso delle risorse disponibili: dovrebbero essere impiegate per corsi di reinserimento nel mondo del lavoro insieme agli ammortizzatori sociali; quanto all’urbanistica, pensiamo ad un disegno della città che si basi sul recupero dell’esistente, che va riqualificato, e su frazioni dotate di standard; infine la città multietnica e legale: Prato deve diventare un laboratorio di integrazione anche attraverso il «Premio letterario Prato» dedicato a storie per l’integrazione».
ALESSANDRO RUBINO, Libertà Legalità e Novità, 31 anni, promotore di spettacoli: «Farò una giunta comunale giovane con età inferiore o uguale a 40 anni, perché il vero cambiamento sono i giovani; inoltre punto a realizzare una cittadella per giovani coppie e famiglie pratesi com mutui super agevolati e anche un grande parco giochi che potrà garantire migliaia di posti di lavoro; penso anche al rilancio estetico del centro storico e alla sicurezza, che potrà garantire ai cittadini la possibilità di godere di eventi culturali e concerti in tutta tranquillità».
FRANCESCO MAZZEO, Socialisti per le libertà, 48 anni, libero professionista: «Dobbiamo subito limitare l’importazione di prodotti cinesi tessili e alimentari con una grande manifestazione di protesta: la merce qui non deve arrivare. Nel rispetto della legalità siamo pronti anche a proposte estreme, come uscire dall’Unione europea. E perché nessuno parla delle quote tessili?; diremo no a nuovi centri commerciali, perché ogni posto creato è un posto di lavoro tolto al piccolo commercio; infine più sicurezza, più investimenti e più lavoro con progetti che puntino a reinserire anche i detenuti».
MAILA ERMINI, Per il bene comune, 47 anni, regista, attrice e autrice teatrale: «La nostra è una città bella che può diventare competitiva dal punto di vista turistico e ambientale con le altre città della Toscana. Penso soprattutto a Gonfienti: da anni mi batto per la città etrusca che purtroppo è stata abbandonata e quel poco che è rimasto sta sprofondando. La città etrusca di Gonfienti invece va difesa anche a livello legale; un altro progetto importante è l’uso dell’acqua del rubinetto come acqua potabile negli edifici pubblici, anche questo è un modo per riappropriarsi della città; infine il censimento del lavoro per capire quali provvedimenti servono per rilanciare la città nella sicurezza».
FAUSTO BAROSCO, Prato 5 stelle, 38 anni, responsabile tecnico-commerciale di un’impresa: «Il primo obiettivo si chiama rifiuti zero: porta a porta spinto e creazione di un centro modello Vedelago che ricicla il 100% dei rifiuti; poi un fondo per la polizia locale ma anche sostegno ad eolico e fotovoltaico, espansione del verde urbano, blocco delle aree di espansione edilizia con stop all’ex Banci e deposito Cap al Macrolotto, in più incentivi alle ristrutturazioni energetiche degli immobili; terza proposta: internet libero e gratuito con integrazione dei servizi di sportello in rete e programmi “liberi” nelle scuole e negli uffici pubblici».
RENZO BELLANDI, , Sinistra rossoverde, 42 anni, operaio in una cooperativa sociale: «Prima di tutto c’è la questione morale ed etica dei costi della politica. Servono una drastica riduzione delle partecipate e dei cda e una giunta snella, non più di 6-7 assessori; fondamentale è anche la questione del lavoro, la crisi non si risolve delocalizzando e scommettendo sul mattone, servono cultura, ambiente e turismo insieme al sostegno alle aziende che hanno saputo rinnovarsi e innovare e al rilancio dell’artigianato; inoltre diciamo no alla cementificazione, mentre servono più diritti e più sociale cominciando dagli asili nido e dalle scuole materne, dove non ci devono essere graduatorie».

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