TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 5 aprile 2009

Cultura. Prato: Palazzo Datini, ciò che è fatto va mantenuto.

Buona notizia per la cultura. Ma quanto si è realizzato ha la possibilità di essere mantenuto? La risposta è no, se in questa città non cambierà qualcosa, nel rapporto con gli imprenditori e le banche, che come in nessun altra città sono a dir poco avari nel finanziare la cultura. A parte comprare quadri dai ricettatori per le proprie collezioni private....
mv

da il Tirreno 5/4/'09
Palazzo Datini diventa un museo

Inaugurata la mostra permanente sulla vita del mercante
Il nuovo allestimento al pianterreno L’iniziativa promossa dalla Fondazione Casa Pia dei Ceppi
PRATO. Da ieri il pian terreno di Palazzo Datini ospita un nuovo allestimento museale. Una mostra permanente allestita in quelle stesse stanze, dove più di 600 anni fa Francesco di Marco Datini, visse e operò, a fianco della moglie Margherita. L’operazione culturale è stata voluta e portata avanti dalla Fondazione Casa Pia dei Ceppi, erede del patrimonio Datini (con la collaborazione del Comune e dell’Archivio di Stato e il contributo della Provincia e della Fondazione Cassa).
E ha dato vita ad un percorso museale che illustra l’attività e l’esistenza del celebre pratese, ricostruendo la storia e le funzioni della sua dimora. Il taglio del nastro ieri mattina ha visto la presenza del sindaco Marco Romagnoli, del presidente della Provincia Logli, dell’assessore alla Cultura Mazzoni e naturalmente della dottoressa Diana Toccafondi, direttrice uscente dell’Archivio di Stato e della neo incaricata Maria Raffaella De Grammatica. A chiamare a battesimo il nuovo percorso, oltre al cambio della guardia ai vertici dell’Archivio Datini, anche la promessa delle istituzioni di nuovi investimenti per la restaurazione dello storico Palazzo e la realizzazione di una serie d’iniziative nel 2010, in occasione del sesto centenario della morte di Datini. L’evento ha visto la presenza di numerosi cittadini, personalità e politici, tra cui il candidato sindaco Massimo Carlesi. A parlare della mostra è l’architetto Gabriele Ciolini, curatore del progetto grafico e dell’allestimento. «Il nuovo percorso si sviluppa al piano terra del palazzo - precisa Ciolini - nelle camere terrene di casa Datini. I visitatori possono così entrare in contatto con gli spazi vissuti dal mercante e con la sua quotidianità, documentata da numerose lettere originali. Sotto le logge troviamo invece uno spazio dedicato alla storia del palazzo e della Casa Pia dei Ceppi, con numerosi approfondimenti. Per gli interni sono stati scelti arredi in legno massello, in linea con il carattere storico del palazzo». «Il percorso vede anche la presenza di opere restaurate - continua - un bassorilievo in terracotta del XV secolo, raffigurante una Madonna con Bambino e due tavole di Monte Pugliesi e Francesco Datini». «Con questa operazione - aggiunge Lorenzo Papi, presidente della Fondazione Casa Pia dei Ceppi - abbiamo voluto riportare la casa di Datini al suo antico splendore. Certo il palazzo necessiterebbe ancora di altri interventi (la facciata per esempio), per questo ci appelliamo alle istituzioni qui presenti, che ci hanno sostenuto nella realizzazione del percorso. Il sesto centenario della morte di Datini sarà per la Fondazione occasione di nuove iniziative. Stiamo già lavorando alla pubblicazione di un volume». Una richiesta che ha subito incontrato la risposta dei membri delle istituzioni intervenuti. «Tra Datini e la città di Prato c’è un legame e un affetto storico consolidato - precisa il sindaco Romagnoli - Nonostante la crisi, gli interventi di manutenzione del Palazzo Datini come le iniziative da preparare in occasione del sesto centenario, saranno argomento del bilancio dell’amministrazione comunale». Anche la Provincia ha promesso il suo sostegno. «Investire nella riqualificazione del Palazzo, significa proteggere il nostro patrimonio che poi è la base anche del futuro della città di Prato» aggiunge Massimo Logli. A chiudere la presentazione numerosi omaggi e ringraziamenti nei confronti della dottoressa Toccafondi, che in questi anni con la sua professionalità ha contribuito a fare dell’archivio Datini un polo di attrazione per studiosi e turisti a livello internazionale.
Miriam Monteleone

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