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La mer, la fin...

giovedì 9 aprile 2009

Prato. GIDA difende Baciacavallo

A leggere le dichiarazioni del direttore di GIDA, l'impianto di Baciacavallo produrrebbe diossine in modestissima quantità. Peccato che comunque ne produca, e che quindi una affermazione del genere "non può sussistere una correlazione tra le diossine rilevate nella carne di un pollo e l’impianto di incenerimento dei fanghi di Baciacavallo" abbia scarso fondamento.
Rispettare i "limiti di legge" non esclude a priori che le tracce di diossina fuori parametro rinvenute su un campione prossimo all'impianto di Baciacavallo non possano essere ricondotte ai fumi prodotti dall'impianto, che già qualche anno fa era stato oggetto di una analisi epidemiologica che per molti aspetti possiamo definire terrorizzante.
Insomma, un po' troppa fretta di smentire la correlazione, quando invece occorrerebbe molta più prudenza...
MV


da il Tirreno del 09/04/09
Baciacavallo non c’entra con la diossina

Il direttore della Gida, Valeri, difende l’impianto di smaltimento dei fanghi
PRATO. La Gida si difende. Dopo l’articolo di domenica scorsa in cui si mettevano in relazione la presenza di diossina in un campione di carne di pollame con l’attività dell’impianto di depurazione di Baciacavallo, Riccardo Valeri, direttore tecnico della Gida, in qualità di gestore dell’impianto di depurazione e dell’annesso termodistruttore per fanghi di risulta, ha inviato una nota per chiarire che: «Quando i comitati della piana si riferiscono all’impianto di depurazione di Baciacavallo molto verosimilmente intendono l’inceneritore installato al suo interno ed utilizzato per lo smaltimento dei fanghi di risulta dalla depurazione delle acque di scarico - scrive Riccardo Valeri, direttore tecnico della Gida spa - Infatti le diossine sono un sottoprodotto dei processi di combustione e si possono formare solo se si verificano alcune condizioni quali: elevata presenza di cloro (maggiore del 2 % in peso), bassa temperatura di combustione e bassa concentrazione di ossigeno libero nei fumi, scarsa turbolenza dei gas e scarso tempo di permanenza nella camera di combustione. I limiti da rispettare per questi parametri sono definiti per legge».
«A questo proposito - prosegue il direttore Valeri - ci preme sottolineare che l’inceneritore per fanghi di Baciacavallo rispetta abbondantemente tutte le condizioni di esercizio stabilite dalla normativa vigente per evitare il formarsi di diossine ed è munito di tutti gli accorgimenti necessari per il trattamento dei fumi prima della loro emissione in atmosfera. Tutte le grandezze in gioco, sia relative alla combustione che alla caratterizzazione delle emissioni sono monitorate e registrate con continuità da apposita ed adeguata strumentazione».
Infine, in merito all’impianto di Baciacavallo, il direttore Valeri precisa che «il termodistruttore di Baciacavallo non tratta rifiuti eterogenei quali i rifiuti solidi urbani che possono contenere composti e sostanze di tutti i tipi principali responsabili della generazione di diossine tra cui il cloro organico dei contenitori in pvc principale agente responsabile della formazione di diossine; il materiale incenerito in questo forno è costituito unicamente da fanghi di depurazione delle acque reflue urbane. Si tratta di un prodotto con composizione omogenea e regolarmente analizzato, il cui contenuto di cloro organico è inferiore allo 0.02%. Alla luce di quanto esposto possiamo affermare che non può sussistere una correlazione tra le diossine rilevate nella carne di un pollo e l’impianto di incenerimento dei fanghi di Baciacavallo». Il direttore della Gida ribadisce infine che «sulla base del monitoraggio continuo che per legge viene fatto da oltre 25 anni sull’impianto, l’impianto ha sempre funzionato nel pieno rispetto della legge e qualsiasi affermazione contraria in merito è priva di fondamento».

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