Rispettare i "limiti di legge" non esclude a priori che le tracce di diossina fuori parametro rinvenute su un campione prossimo all'impianto di Baciacavallo non possano essere ricondotte ai fumi prodotti dall'impianto, che già qualche anno fa era stato oggetto di una analisi epidemiologica che per molti aspetti possiamo definire terrorizzante.
Insomma, un po' troppa fretta di smentire la correlazione, quando invece occorrerebbe molta più prudenza...
MV
da il Tirreno del 09/04/09
Baciacavallo non c’entra con la diossina
Il direttore della Gida, Valeri, difende l’impianto di smaltimento dei fanghi
«A questo proposito - prosegue il direttore Valeri - ci preme sottolineare che l’inceneritore per fanghi di Baciacavallo rispetta abbondantemente tutte le condizioni di esercizio stabilite dalla normativa vigente per evitare il formarsi di diossine ed è munito di tutti gli accorgimenti necessari per il trattamento dei fumi prima della loro emissione in atmosfera. Tutte le grandezze in gioco, sia relative alla combustione che alla caratterizzazione delle emissioni sono monitorate e registrate con continuità da apposita ed adeguata strumentazione».
Infine, in merito all’impianto di Baciacavallo, il direttore Valeri precisa che «il termodistruttore di Baciacavallo non tratta rifiuti eterogenei quali i rifiuti solidi urbani che possono contenere composti e sostanze di tutti i tipi principali responsabili della generazione di diossine tra cui il cloro organico dei contenitori in pvc principale agente responsabile della formazione di diossine; il materiale incenerito in questo forno è costituito unicamente da fanghi di depurazione delle acque reflue urbane. Si tratta di un prodotto con composizione omogenea e regolarmente analizzato, il cui contenuto di cloro organico è inferiore allo 0.02%. Alla luce di quanto esposto possiamo affermare che non può sussistere una correlazione tra le diossine rilevate nella carne di un pollo e l’impianto di incenerimento dei fanghi di Baciacavallo». Il direttore della Gida ribadisce infine che «sulla base del monitoraggio continuo che per legge viene fatto da oltre 25 anni sull’impianto, l’impianto ha sempre funzionato nel pieno rispetto della legge e qualsiasi affermazione contraria in merito è priva di fondamento».
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